Nuovi gravi episodi di violenza si sono verificati in Sud Sudan, nel governatorato di Jonglei.
E-ilmensile - “Decine di migliaia di persone a Lekongole e Pibor sono fuggite per salvarsi la scorsa settimana e ora si nascondono fra la vegetazione, terrorizzate”, ha raccontato Arthesarathy Rajendran, capo missione dell’ong Medici senza frontiere in Sud Sudan. “Sono scappate di corsa e non hanno né cibo né acqua, alcune di loro hanno ferite e lesioni e ora si trovano da sole, nascoste e senza la possibilità di assistenza umanitaria”.
I testimoni dell’organizzazione umanitaria hanno raccontato che il villaggio di Lekongole è stato completamente raso al suolo e hanno descritto Pibor come una “città fantasma”. Anche le strutture mediche di Msf sono state saccheggiate e danneggiate; inoltre, al momento non è possibile rintracciare le persone fuggite per soccorrerle.
Gli scontri della settimana scorsa sono stati generati da una serie di attacchi compiuti dai Lou-Nuer, un gruppo etnico del nord del Jonglei, perpetrati in risposta agli attacchi subiti lo scorso agosto da parte del gruppo etnico dei Murle. Ad agosto avevano perso la vita 700 Lou Nuer, 200 bambini erano stati rapiti e 25.000 mucche rubate.
Nel giorno della vigilia di Natale un gruppo di diverse migliaia di Lou Nuer si è diretto verso la città di Lekuangole, circa 30 chilometri a nord di Pibor, distruggendo e bruciando tutto quello che capitava sul suo cammino. Circa 20mila Murle sono riusciti a fuggire prima dell’arrivo della spedizione che ha completamente raso al suolo la città. Almeno 150 Murle, secondo le stime più caute, hanno perso la vita durante gli scontri.
Il conflitto tra gruppi etnici ha causato nel 2011 più di 1.000 morti e costituisce uno dei problemi che affliggono la nuova nazione del Sud Sudan. I furti di bestiame sono all’origine della guerra tra questi gruppi rivali: le mucche infatti sono la principale fonte di ricchezza e simbolo di posizione sociale. Mentre in passato però gli scontri legati ai furti di bestiame mietevano poche vittime, oggi, a causa della grande disponibilità di armi automatiche, sono diventati sempre più violenti.
I recenti accadimenti, inoltre, rischiano di diventare un motivo di contesa tra il Sudan e il Sud Sudan, poiché le autorità sudanesi hanno apertamente accusato il Sudan di aver fornito le armi ad entrambi i gruppi etnici per destabilizzare la situazione nel Paese. “Tutte le armi da fuoco e qualsiasi altro tipo di pistole vedete nelle mani sia dei Murle che dei Lou Nuer a Jonglei sono state deliberatamente fornite loro dal governo Sudanese di Khartum per destabilizzare la sicurezza di questo Paese”, ha dichiarato il colonnello Phillip Aguer, portavoce dell’esercito del Sud Sudan ai microfoni di Radio Miraya, emittente delle Nazioni unite.
E-ilmensile - “Decine di migliaia di persone a Lekongole e Pibor sono fuggite per salvarsi la scorsa settimana e ora si nascondono fra la vegetazione, terrorizzate”, ha raccontato Arthesarathy Rajendran, capo missione dell’ong Medici senza frontiere in Sud Sudan. “Sono scappate di corsa e non hanno né cibo né acqua, alcune di loro hanno ferite e lesioni e ora si trovano da sole, nascoste e senza la possibilità di assistenza umanitaria”.I testimoni dell’organizzazione umanitaria hanno raccontato che il villaggio di Lekongole è stato completamente raso al suolo e hanno descritto Pibor come una “città fantasma”. Anche le strutture mediche di Msf sono state saccheggiate e danneggiate; inoltre, al momento non è possibile rintracciare le persone fuggite per soccorrerle.
Gli scontri della settimana scorsa sono stati generati da una serie di attacchi compiuti dai Lou-Nuer, un gruppo etnico del nord del Jonglei, perpetrati in risposta agli attacchi subiti lo scorso agosto da parte del gruppo etnico dei Murle. Ad agosto avevano perso la vita 700 Lou Nuer, 200 bambini erano stati rapiti e 25.000 mucche rubate.
Nel giorno della vigilia di Natale un gruppo di diverse migliaia di Lou Nuer si è diretto verso la città di Lekuangole, circa 30 chilometri a nord di Pibor, distruggendo e bruciando tutto quello che capitava sul suo cammino. Circa 20mila Murle sono riusciti a fuggire prima dell’arrivo della spedizione che ha completamente raso al suolo la città. Almeno 150 Murle, secondo le stime più caute, hanno perso la vita durante gli scontri.
Il conflitto tra gruppi etnici ha causato nel 2011 più di 1.000 morti e costituisce uno dei problemi che affliggono la nuova nazione del Sud Sudan. I furti di bestiame sono all’origine della guerra tra questi gruppi rivali: le mucche infatti sono la principale fonte di ricchezza e simbolo di posizione sociale. Mentre in passato però gli scontri legati ai furti di bestiame mietevano poche vittime, oggi, a causa della grande disponibilità di armi automatiche, sono diventati sempre più violenti.
I recenti accadimenti, inoltre, rischiano di diventare un motivo di contesa tra il Sudan e il Sud Sudan, poiché le autorità sudanesi hanno apertamente accusato il Sudan di aver fornito le armi ad entrambi i gruppi etnici per destabilizzare la situazione nel Paese. “Tutte le armi da fuoco e qualsiasi altro tipo di pistole vedete nelle mani sia dei Murle che dei Lou Nuer a Jonglei sono state deliberatamente fornite loro dal governo Sudanese di Khartum per destabilizzare la sicurezza di questo Paese”, ha dichiarato il colonnello Phillip Aguer, portavoce dell’esercito del Sud Sudan ai microfoni di Radio Miraya, emittente delle Nazioni unite.
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