Un rapporto dell’organizzazione che difende i diritti umani Human Rights Watch mette sotto accusa la polizia francese.
E-ilmensile - L’indagine, intitolata “La base dell’umiliazione”, è stata condotta sulla base di interviste realizzate nell’area di Parigi, Lille e Lione a persone perlopiù di origine africana o antillana e denuncia l’uso sistematico della forza da parte della polizia, spesso dovuto a discriminazione razziale. Il rapporto dipinge un quadro di violenze in cui controlli arbitrari e abusi corporali vengono perpetrati ai danni degli inquisiti e in cui spesso la richiesta dell’accusato sul motivo della perquisizione viene interpretata come “insulto a pubblico ufficiale”.
Le testimonianze degli intervistati parlano di controlli “accompagnati spesso da violenza fisica o verbale”, di schiaffi, calci e di ricorso alle armi. Nella relazione si legge che “prove statistiche e racconti indicano che i giovani neri e arabi che vivono in quartieri economicamente svantaggiati sono in particolare e frequentemente il bersaglio di controlli, il che sembra indicare che la polizia si basa su profili etnici”.
“È scioccante che ragazzi neri o arabi vengano arbitrariamente spinti contro un muro e malmenati dalla polizia senza aver commesso alcun illecito”, ha dichiarato Judith Sunderland, ricercatrice di Hrw per l’Europa occidentale, “ma ciò è la norma per chi vive in certi sobborghi francesi”, ha aggiunto. Tra le testimonianze raccolte, quella di un ragazzo di Lille, più volte chiamato dagli agenti “sporco arabo”. “Questo linguaggio neanche ci colpisce più. È la norma”, ha dichiarato il giovane.
L’organizzazione autrice dell’indagine ha invitato il governo francese ad adottare le riforme giuridiche e politiche necessarie per evitare gli abusi nei controlli e la discriminazione razziale.
Un portavoce delle forze dell’ordine, Pascal Garibian, ha liquidato il rapporto dell’organizzazione definendolo una descrizione “caricaturale” del corpo di polizia.
Le testimonianze degli intervistati parlano di controlli “accompagnati spesso da violenza fisica o verbale”, di schiaffi, calci e di ricorso alle armi. Nella relazione si legge che “prove statistiche e racconti indicano che i giovani neri e arabi che vivono in quartieri economicamente svantaggiati sono in particolare e frequentemente il bersaglio di controlli, il che sembra indicare che la polizia si basa su profili etnici”.
“È scioccante che ragazzi neri o arabi vengano arbitrariamente spinti contro un muro e malmenati dalla polizia senza aver commesso alcun illecito”, ha dichiarato Judith Sunderland, ricercatrice di Hrw per l’Europa occidentale, “ma ciò è la norma per chi vive in certi sobborghi francesi”, ha aggiunto. Tra le testimonianze raccolte, quella di un ragazzo di Lille, più volte chiamato dagli agenti “sporco arabo”. “Questo linguaggio neanche ci colpisce più. È la norma”, ha dichiarato il giovane.
L’organizzazione autrice dell’indagine ha invitato il governo francese ad adottare le riforme giuridiche e politiche necessarie per evitare gli abusi nei controlli e la discriminazione razziale.
Un portavoce delle forze dell’ordine, Pascal Garibian, ha liquidato il rapporto dell’organizzazione definendolo una descrizione “caricaturale” del corpo di polizia.
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