Ecco il nostro consueto appuntamento col teatrino della politica italiana e internazionale
di Silvio Foini
La ormai superstar cancelliera teutonica aveva la coda! Di paglia. Ecco spiegato il motivo dell’imponente deretano che tanto aveva fatto inorridire il nostro ex presidente del consiglio, il mitico Silvione nazionale. A dire il vero lei la nascondeva bene: pareva solamente una paciosa tedescotta che avesse fatto delle Kartoffen il suo piatto preferito. La sua figura abbondante le derivava dalla coda nascosta e arrotolata nei bragotti vellutati. Dopo dosi massicce del noto farmaco “Vulpiosan” e 35 iniezioni di “Furbiolo” le era balenata sotto il caschetto biondo un’idea brillante: “Atesso me stampo i marchen e io prende a calci in zedere quella prutta moneta unica che fa poggiare mio zederone zu polveriera ià!”. Così, in una notturna e segretissima telefonata alla tipografia “Stampattuten S.A.” di Ginevra, regolarmente intercettata ma non si sa da chi, ordinava due vagoni merci di marchi tedeschi da distribuire alle sue marchen divisionen. “Preco fare presto - pare abbia esclamato riabbassando il microtelefono - altrimenten italiani mi fotten!!!” (cosa questa assai poco probabile, Berlusca docet).
Dunque, scherzi a parte, la tedescona (ragazza, per il prof. Vaciago che crediamo abbia bisogno di un buon paio di lenti italiane e non Zeiss) sotto sotto medita la fuga dall’Euro. Vuole andarsene? Troppo bello per essere vero! Ragioniamo un pochino con le nostre teste (le migliori al mondo): se crolla l’Euro, è vero che ci troveremmo nei casini (il Pierferdinando non c’entra nulla, beninteso), avremo una svalutazione stellare, dovremo arrostire i sorci verdi per poter mangiare, torneremo agli anni dell’immediato dopoguerra, vero anche questo ma... c’è un ma grosso come una casa: con la amatissima vecchia liretta che varrebbe pochino davvero, noi ci ritroveremo al par dei cinesi... saremmo gli Italiesi. Sì ,ma con una bilancia dell’esportazione alle stelle: chi non verrebbe ad acquistare in Italia? Chi non verrebbe a trascorrere ferie da favola nel Belpaese quasi gratis? Fate i conti delle enormi entrate che ci pioverebbero addosso! Nel giro di due anni saremmo la prima economia europea (certo, bisognerebbe pensare a quanto ci costerebbe importare dall’estero… ma per un attimo lasciateci sognare!).
So che i benpensanti diranno: “Questo vaneggia... ricoveratelo alla neuro” e via discorrendo. Sarebbero quegli stessi che inneggiarono all’avvento dell’Euro e che ora, rosicchiandosi le unghie, dicono che forse si erano sbagliati, che non avrebbero mai creduto... che qui, che là... Dove vogliamo mandarli? A quel paese forse? Ma sì, mandiamoceli allegramente.
Ora a noi toccheranno sacrifici ma sappiamo anche che non ce ne frega molto: siamo italiani, un popolo meraviglioso, ne abbiamo passate di cotte e di crude e anche questa volta ce la faremo. Meglio se da soli. Dite alla grande Germania e alla sua cancelliera di venire poi ancora qui a vendere le Golf, le Audi, le Mercedes se son capaci! Le automobili ce le sappiamo fare anche da soli: “Fiat voluntas nostra”…
Auguri a tutti e saluti ai naviganti in questo periglioso mare.
di Silvio Foini
La ormai superstar cancelliera teutonica aveva la coda! Di paglia. Ecco spiegato il motivo dell’imponente deretano che tanto aveva fatto inorridire il nostro ex presidente del consiglio, il mitico Silvione nazionale. A dire il vero lei la nascondeva bene: pareva solamente una paciosa tedescotta che avesse fatto delle Kartoffen il suo piatto preferito. La sua figura abbondante le derivava dalla coda nascosta e arrotolata nei bragotti vellutati. Dopo dosi massicce del noto farmaco “Vulpiosan” e 35 iniezioni di “Furbiolo” le era balenata sotto il caschetto biondo un’idea brillante: “Atesso me stampo i marchen e io prende a calci in zedere quella prutta moneta unica che fa poggiare mio zederone zu polveriera ià!”. Così, in una notturna e segretissima telefonata alla tipografia “Stampattuten S.A.” di Ginevra, regolarmente intercettata ma non si sa da chi, ordinava due vagoni merci di marchi tedeschi da distribuire alle sue marchen divisionen. “Preco fare presto - pare abbia esclamato riabbassando il microtelefono - altrimenten italiani mi fotten!!!” (cosa questa assai poco probabile, Berlusca docet).
Dunque, scherzi a parte, la tedescona (ragazza, per il prof. Vaciago che crediamo abbia bisogno di un buon paio di lenti italiane e non Zeiss) sotto sotto medita la fuga dall’Euro. Vuole andarsene? Troppo bello per essere vero! Ragioniamo un pochino con le nostre teste (le migliori al mondo): se crolla l’Euro, è vero che ci troveremmo nei casini (il Pierferdinando non c’entra nulla, beninteso), avremo una svalutazione stellare, dovremo arrostire i sorci verdi per poter mangiare, torneremo agli anni dell’immediato dopoguerra, vero anche questo ma... c’è un ma grosso come una casa: con la amatissima vecchia liretta che varrebbe pochino davvero, noi ci ritroveremo al par dei cinesi... saremmo gli Italiesi. Sì ,ma con una bilancia dell’esportazione alle stelle: chi non verrebbe ad acquistare in Italia? Chi non verrebbe a trascorrere ferie da favola nel Belpaese quasi gratis? Fate i conti delle enormi entrate che ci pioverebbero addosso! Nel giro di due anni saremmo la prima economia europea (certo, bisognerebbe pensare a quanto ci costerebbe importare dall’estero… ma per un attimo lasciateci sognare!).
So che i benpensanti diranno: “Questo vaneggia... ricoveratelo alla neuro” e via discorrendo. Sarebbero quegli stessi che inneggiarono all’avvento dell’Euro e che ora, rosicchiandosi le unghie, dicono che forse si erano sbagliati, che non avrebbero mai creduto... che qui, che là... Dove vogliamo mandarli? A quel paese forse? Ma sì, mandiamoceli allegramente.
Ora a noi toccheranno sacrifici ma sappiamo anche che non ce ne frega molto: siamo italiani, un popolo meraviglioso, ne abbiamo passate di cotte e di crude e anche questa volta ce la faremo. Meglio se da soli. Dite alla grande Germania e alla sua cancelliera di venire poi ancora qui a vendere le Golf, le Audi, le Mercedes se son capaci! Le automobili ce le sappiamo fare anche da soli: “Fiat voluntas nostra”…
Auguri a tutti e saluti ai naviganti in questo periglioso mare.
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