In capo al Metropolitan Police Service di Londra, meglio noto con il nome della sede di Scotland Yard di Westminster, sta piombando una vera e propria accusa di violazione della privacy, da quando si è scoperto che è in grado di esercitare un controllo pressoché totale sui cellulari attivi nella propria giurisdizione.
NBtimes - La polizia londinese, secondo quanto è emerso nei giorni scorsi e riferito da The Guardian, si sarebbe recentemente dotata di strumenti e apparecchiature di tipo militare che le consentirebbero non solo di tracciare e intercettare un telefono cellulare, ma a anche di intercettarne telefonate e SMS, nonché di disattivarlo da remoto. Si presume che il principale “utente” sia la Scotland Yard’s Counter Terrorism Uni: questo grande fratello telefonico sarebbe costato alla polizia londinese 143,455 sterlinet (oltre 165mila euro), mentre a 8.373 sterline ammonterebbe la spesa sostenuta dalla polizia dell’Hertfordshire, nella cui giurisdizione – l’area nord di Londra – hanno avuto luogo molti degli scontri verificatisi della scorsa estate.
Proprio in seguito a quegli episodi, nonché in vista di un periodo caldo come quello che precede i giochi olimpici – che nell’estate 2012 avranno luogo proprio a Londra – Scotland Yard ha deciso di intraprendere rigorose contromisure cautelative e preventive. Le organizzazioni di tutela della privacy temono che queste iniziative portino le forze di polizia a trasformarsi in un altro servizio di intelligence analogo al MI5.
La tecnologia utilizzata da Scotland Yard è stata fornita dalla Datong di Leeds, che tra i propri clienti vanta alcuni dipartimenti della Difesa, i servizi segreti statunitensi e alcuni governi del Medio Oriente. Tutto è racchiuso in un dispositivo suitcase-sized, ossia delle dimensioni di una valigia, in grado di operare come la base station di un network di telefonia mobile e coprire fino a 10 km quadrati, con la possibilità di raccogliere dai cellulari presenti nell’area gli identificativi (numero telefonico e codice IMEI) utili a localizzarli e a mantenerne il controllo durante tutti gli spostamenti. Inoltre – previa autorizzazione rilasciata dalle autorità - permette di intercettare telefonate e SMS, nonché di attuare attacchi di denial-of-service per mettere gli apparecchi a tacere.
L’impiego antiterroristico è intuibile: ad esempio, con una simile arma, sarebbe possibile neutralizzare un ordigno telecomandato da squilli telefonici o SMS, ma anche scongiurare minacce di altro tipo (biologico, nucleare). Oltreoceano l’FBI utilizza Triggerfish, uno strumento simile che permette di localizzare i telefoni cellulari, ma meno invasivo perché - spiega CNet - non arriva ad intercettare comunicazioni telefoniche, né i messaggi.
Anche sul versante della prevenzione non mancano le possibilità di impiego: dalle “semplici” attività di localizzazione e intercettazione di singoli individui sospetti fino all’organizzazione di indagini di più ampio respiro basate sull’elaborazione delle rilevazioni effettuate su più soggetti, il dispositivo di Datong può offrire un supporto di innegabile valore.
In realtà, le Autorità potrebbero ottenere le medesime informazioni dagli operatori di telefonia mobile, ma raggiungere lo scopo richiederebbe tempo e comporterebbe costi da sostenere: gli operatori del Regno Unito sono infatti tenuti a mantenere per un anno le informazioni relative ai propri utenti, ma per l’accesso a simili dati possono pretendere un indennizzo, che aumenta in proporzione all’urgenza dei dati. Di conseguenza, un tracking effettuato in tempo reale si traduce in un’operazione veramente costosa.
L’aspetto negativo è da vedere sul fronte della popolazione: il dispositivo di Datong consente di bypassare le compagnie telefoniche e di fare rapidamente il setup di un minuscolo network di telefonia mobile per carpire informazioni dai cellulari attivi in una certa area senza che gli utenti di quella cella - cittadini modello o malviventi che siano – se ne rendano conto. La potenziale violazione di privacy derivante dal suo utilizzo non è un fattore trascurabile e ora che questa tecnologia di controllo è emersa alla luce del sole, apparirebbe quantomai opportuno che da Scotland Yard venisse formulato un chiarimento mirato a far comprendere a tutti il reale utilizzo di questi strumenti pagati con denaro pubblico.
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