Il Consiglio supremo delle forze armate (Scaf) a respinto le dimissioni presentate nella serata di ieri dal governo del primo ministro Essam Sharaf al termine della terza giornata consecutiva di manifestazioni e scontri tra forze dell’ordine e dimostranti, costati la vita a una quarantina di persone.
Agenzia Misna - Lo ha riferito la tv di stato dopo che il ministro dell’Informazione Osama Haikal, citato dall’agenzia stampa ‘Mena’, aveva dichiarato che lo Scaf non si era ancora pronunciato sulla decisione che avrebbe aperto un vuoto di potere – seppure formale data l’autorità de facto dei militari – ad una settimana dal voto per le elezioni legislative. Tra le fila dell’opposizione, intanto, sembrano prevalere divisioni interne dopo che il partito dei Fratelli Musulmani ‘Libertà e giustizia’ – considerato uno dei favoriti per lo scrutinio – ha annunciato che non parteciperà alla grande manifestazione “di milioni” indetta per oggi nella piazza Tahrir presidiata dai ‘giovani della rivoluzione’ per chiedere la fine del potere militare. Secondo un comunicato pubblicato sul loro sito internet, i vertici della Fratellanza “non intendono portare il popolo verso nuove violenze al fianco di partiti che cercano vantaggi dalle tensioni”.
Dal canto suo, il fronte salafita ha annunciato che parteciperà alla manifestazione pe chiesto una “tabella di marcia” per la transizione del potere a un governo civile, processi rapidi per i responsabili delle uccisioni di manifestanti e risarcimenti per le famiglie delle vittime.
E gli scontri – definiti da fonti concordanti come “i peggiori” dall’inizio della rivoluzione – sembrano aver contagiato altri centri del paese dove la gente ha ripreso a scendere in piazza e a manifestare. Oltre ad Alessandria, tafferugli con le forze di sicurezza sono stati registrati a Suez e Port Said. Tra le critiche delle associazioni per i diritti umani – le ultime in termini di tempo sono contenute in un rapporto diffuso oggi da ‘Amnesty International’ che accusa i militati di aver disatteso le speranze di democrazia della popoalzione – lo Scaf ha annunciato un’inchiesta sulle violenze dei giorni scorsi.
Agenzia Misna - Lo ha riferito la tv di stato dopo che il ministro dell’Informazione Osama Haikal, citato dall’agenzia stampa ‘Mena’, aveva dichiarato che lo Scaf non si era ancora pronunciato sulla decisione che avrebbe aperto un vuoto di potere – seppure formale data l’autorità de facto dei militari – ad una settimana dal voto per le elezioni legislative. Tra le fila dell’opposizione, intanto, sembrano prevalere divisioni interne dopo che il partito dei Fratelli Musulmani ‘Libertà e giustizia’ – considerato uno dei favoriti per lo scrutinio – ha annunciato che non parteciperà alla grande manifestazione “di milioni” indetta per oggi nella piazza Tahrir presidiata dai ‘giovani della rivoluzione’ per chiedere la fine del potere militare. Secondo un comunicato pubblicato sul loro sito internet, i vertici della Fratellanza “non intendono portare il popolo verso nuove violenze al fianco di partiti che cercano vantaggi dalle tensioni”.Dal canto suo, il fronte salafita ha annunciato che parteciperà alla manifestazione pe chiesto una “tabella di marcia” per la transizione del potere a un governo civile, processi rapidi per i responsabili delle uccisioni di manifestanti e risarcimenti per le famiglie delle vittime.
E gli scontri – definiti da fonti concordanti come “i peggiori” dall’inizio della rivoluzione – sembrano aver contagiato altri centri del paese dove la gente ha ripreso a scendere in piazza e a manifestare. Oltre ad Alessandria, tafferugli con le forze di sicurezza sono stati registrati a Suez e Port Said. Tra le critiche delle associazioni per i diritti umani – le ultime in termini di tempo sono contenute in un rapporto diffuso oggi da ‘Amnesty International’ che accusa i militati di aver disatteso le speranze di democrazia della popoalzione – lo Scaf ha annunciato un’inchiesta sulle violenze dei giorni scorsi.
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