Nonostante i pericoli di attentato, nuove scuole per i cristiani aprono i battenti in Pakistan, grazie all’opera della Masihi Foundation, organizzazione che si occupa di difendere i diritti dei cristiani nel Paese e che, tra l’altro, si è occupata in prima persona del caso di Asia Bibi.
Radio Vaticana - Una di queste è stata inaugurata a Quetta, in Beluchistan, frequentata da circa 450 ragazzi tra cristiani e musulmani, costituendo, così, un vero e proprio punto d’incontro tra diverse religioni. Un altro istituto è sorto nella France Colony di Islamabad, una sorta di ghetto cristiano dove vivono 600 famiglie in condizioni di estrema povertà ed emarginazione e ritenute, in base al sistema tradizionale delle caste, “intoccabili”. Qui vengono impartite lezioni di inglese a circa 50 bambini che, altrimenti, sarebbero destinati all’analfabetismo. “Vogliamo concentrare tutti i nostri sforzi sull’educazione – ha detto alla Fides Haroon Barkat Masih, il direttore della Fondazione – un’opera chiave per incidere sulle menti dei giovani e per cambiare mentalità nella società in modo da sottrarre terreno ai gruppi islamisti e terroristi che spesso, tramite malcelate iniziative educative o assistenziali, manipolano le mentì dei ragazzi e li avviano al radicalismo”. La Fondazione propone anche la campagna “Adotta un docente” che invita a contribuire alle spese per un insegnante della scuola. “È nostro compito essere presenti per dare alla popolazione un’alternativa – ha sottolineato ancora Masih – un luogo in cui si imparano i valori umani, il rispetto per l’altro, la dignità e la sacralità della perosna, l’amore per la vita, la convivenza e la pace”. (R.B.)
Radio Vaticana - Una di queste è stata inaugurata a Quetta, in Beluchistan, frequentata da circa 450 ragazzi tra cristiani e musulmani, costituendo, così, un vero e proprio punto d’incontro tra diverse religioni. Un altro istituto è sorto nella France Colony di Islamabad, una sorta di ghetto cristiano dove vivono 600 famiglie in condizioni di estrema povertà ed emarginazione e ritenute, in base al sistema tradizionale delle caste, “intoccabili”. Qui vengono impartite lezioni di inglese a circa 50 bambini che, altrimenti, sarebbero destinati all’analfabetismo. “Vogliamo concentrare tutti i nostri sforzi sull’educazione – ha detto alla Fides Haroon Barkat Masih, il direttore della Fondazione – un’opera chiave per incidere sulle menti dei giovani e per cambiare mentalità nella società in modo da sottrarre terreno ai gruppi islamisti e terroristi che spesso, tramite malcelate iniziative educative o assistenziali, manipolano le mentì dei ragazzi e li avviano al radicalismo”. La Fondazione propone anche la campagna “Adotta un docente” che invita a contribuire alle spese per un insegnante della scuola. “È nostro compito essere presenti per dare alla popolazione un’alternativa – ha sottolineato ancora Masih – un luogo in cui si imparano i valori umani, il rispetto per l’altro, la dignità e la sacralità della perosna, l’amore per la vita, la convivenza e la pace”. (R.B.)
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