lunedì, settembre 05, 2011
Don Luigi Guanella presto sarà annoverato tra i santi. Ha così il suo lieto epilogo la causa di canonizzazione del beato nato a Fraciscio di Campodolcino (So), apostolo della carità

di Carlo Mafera

Si era tenuto nei palazzi Vaticani a Roma, il 21 febbraio scorso, il Concistoro Ordinario Pubblico per la canonizzazione del Beato Luigi Guanella, alla presenza, tra l’altro, del Vescovo di Como mons. Diego Coletti, accompagnato da una delegazione della Diocesi, e di rappresentanti dei Servi della Carità, delle Figlie di Santa Maria della Provvidenza (le due congregazioni guanelliane) e dei laici guanelliani. In tale occasione, il Santo Padre indicò nella data del 23 ottobre, il giorno in cui don Guanella dovesse essere proclamato santo.

Si ricorda che per poter aspirare alla santità occorre che sia accertata una guarigione miracolosa per opera di colui che è sottoposto al processo di canonizzazione. Nel caso di don Guanella, il miracolo attribuito alla sua intercessione è avvento nel marzo 2002 a Springfield, un sobborgo della città di Philadelphia, e ha riguardato la guarigione del giovane William Glisson da un gravissimo trauma cranico riportato durante una caduta mentre pattinava e che non lasciava speranze. Dopo il processo canonico nella Diocesi statunitense, la documentazione è stata portata alla Congregazione per le Cause dei Santi a Roma e dopo i pareri favorevoli della Commissione medica (novembre 2009), della Consulta dei Teologi (gennaio 2010) e della congregazione ordinaria dei Cardinali (aprile 2010), il Santo Padre il 1 luglio dello scorso anno ha firmato il Decreto.

Il postulatore generale don Mario Carrera vede così realizzato un lungo cammino: «In una stagione di emergenza educativa, povertà diffusa e sempre più marcata globalizzazione, il proporre da parte della Chiesa figure espressive che hanno saputo farsi carico delle fragilità delle persone e incarnare delle risposte concrete a tali problematiche è rispondere ad una crisi di fiducia nella stessa vita e anche agli interrogativi che la gente, ancora oggi, pone a Gesù. Attraverso dei battezzati, i santi appunto, capaci di essere in sintonia con il respiro di Dio, Gesù risponde agli uomini con la compassione del Padre. Il santo, non è una statua da collocare in una nicchia, ma è energia divina che si diffonde nelle strade degli uomini. Don Guanella - padre dei poveri, educatore appassionato e cittadino del mondo - è stato un campione della fede che ha lasciato in eredità ai suoi imitatori, preti, suore e laici il compito di prendersi cura delle persone più fragili, accompagnandoli nei momenti più delicati della vita del nascere e del morire. L’evento della canonizzazione del nostro Fondatore imprime ai nostri stili di vita un’accelerazione verso la santità come adesione risoluta alla voce di Dio, nascosta nel grido d’invocazione dei poveri. La santità è una mano allungata in cerca di altre mani, è un passo spinto a curare le fragilità dai mille volti: dalla povertà del pane alla mancanza di speranze».

Anche il vescovo della diocesi di Como monsignor Diego Coletti ebbe a dichiarare, nel giorno in cui fu stabilita la data della canonizzazione: ”Uno dopo l’altro abbiamo seguito con sincera trepidazione i passi dell’articolato cammino che ha portato alla canonizzazione del beato Luigi Guanella, figlio della Chiesa di Como, primo santo dell’epoca moderna della nostra diocesi, alla quale ora spetta la felice e impegnativa responsabilità di custodire, accrescere e far conoscere la bellezza e la profondità del messaggio guanelliano, fatto di atti concreti di amore prima ancora che da parole. È una felice coincidenza il fatto che la canonizzazione di don Luigi cada proprio all’inizio del decennio che la Chiesa italiana dedica al tema educativo, considerata proprio la sua passione per quella che oggi chiamiamo la “sfida educativa“. Don Luigi è un esempio da seguire, testimone di una carità autentica, di una trasparenza di Vangelo vissuta nell’attenzione gratuita nei confronti dei fratelli. Questo è il tratto distintivo della sua santità: essere testimone credibile e coerente di una Parola che ha annunciato vivendola. E tutto questo lo ha fatto con grandissima umanità. Un’umanità da intendersi non solo come capacità di ascolto e sensibilità nei confronti degli altri. Ma anche come l’essere stato persona consapevole delle proprie risorse e dei propri limiti, coinvolta in molteplici interessi, pronta a rimboccarsi le maniche e a sporcarsi le mani nella realizzazione di moltissime attività. Per questo è un testimone che ascoltiamo volentieri: il suo è un messaggio senza confini, attualissimo, vero. Un grazie a tutti coloro che, in questi anni, con grande impegno e amore per don Guanella hanno collaborato al corretto svolgimento del processo di canonizzazione, e, soprattutto, hanno pregato con lui e per lui».

Anche suor Anna Studioso, Superiora Provinciale delle Figlie di Santa Maria della Provvidenza, si unì alla gioia affermando tra l’altro: “L’evento della canonizzazione stimola non solo i Guanelliani, ma ogni cristiano, a tenere alto lo sguardo, a puntare verso la stessa meta di Santità che ha affascinato e attratto Don Luigi e gli ha insegnato a scoprire la bellezza di Dio nel volto del povero e dell’emarginato”.

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