La procura di Ascoli ha chiesto l’arresto di Salvatore Parolisi per l’omicidio della moglie Melania Rea
E’ stata emessa dalla Procura di Ascoli una richiesta di custodia cautelare per il marito di Melania Rea, scomparsa il 18 aprile e ritrovata morta due giorni dopo uccisa a coltellate. Salvatore Parolisi, indagato per omicidio volontario aggravato, potrebbe quindi finire in carcere. La richiesta della Procura di Ascoli è stata inoltrata al gip Carlo Calvaresi che, adesso, non ha limiti di tempo per far eseguire l'arresto.
La svolta è probabilmente arrivata grazie all’insieme degli elementi analizzati nelle indagini (non ultimi, i risultati della tanto attesa autopsia sul corpo di Melania effettuata il 13 luglio dal medico legale Adriano Tagliabracci) e alla conseguente ricostruzione del delitto della giovane moglie. Alla base della richiesta di carcerazione di Salvatore Parolisi, da sempre al centro delle indagini e dei sospetti, ci potrebbe essere innanzitutto il pericolo d’inquinamento delle prove. I suoi legali di Salvatore ne sono venuti a conoscenza tramite una fuga di notizie sulla stampa, prima ancora che la richiesta fosse confermata e motivata.
Il marito di Melania ha sempre insospettito tutti col suo comportamento pieno di omissioni e mezze verità, come per la relazione extraconiugale di due anni con la soldatessa Ludovica non dichiarata agli inquirenti sino al momento in cui si è sbarazzato del telefonino con cui chiamava l’amante e aver cancellato il suo profilo Facebook.
"Siamo sicuri del nostro lavoro - ha ribadito il comandante provinciale dei carabinieri, colonnello Alessandro Patrizio - e abbiamo fotografato la situazione a Colle San Marco". Si riferisce al punto focale su cui si basano le indagini: Melania è stata portata direttamente alle casermette (luogo in cui fu trovata morta) forse proprio per essere uccisa. Da tutte le ricostruzioni emerge infatti che la donna non è mai stata quel giorno e in quelle ore a Colle San Marco.
La richiesta di custodia cautelare potrebbe essere finalmente la svolta che tanto ci si attendeva, e a breve sapremo le motivazioni e soprattutto il destino del caporalmaggiore.
E’ stata emessa dalla Procura di Ascoli una richiesta di custodia cautelare per il marito di Melania Rea, scomparsa il 18 aprile e ritrovata morta due giorni dopo uccisa a coltellate. Salvatore Parolisi, indagato per omicidio volontario aggravato, potrebbe quindi finire in carcere. La richiesta della Procura di Ascoli è stata inoltrata al gip Carlo Calvaresi che, adesso, non ha limiti di tempo per far eseguire l'arresto.
La svolta è probabilmente arrivata grazie all’insieme degli elementi analizzati nelle indagini (non ultimi, i risultati della tanto attesa autopsia sul corpo di Melania effettuata il 13 luglio dal medico legale Adriano Tagliabracci) e alla conseguente ricostruzione del delitto della giovane moglie. Alla base della richiesta di carcerazione di Salvatore Parolisi, da sempre al centro delle indagini e dei sospetti, ci potrebbe essere innanzitutto il pericolo d’inquinamento delle prove. I suoi legali di Salvatore ne sono venuti a conoscenza tramite una fuga di notizie sulla stampa, prima ancora che la richiesta fosse confermata e motivata.
Il marito di Melania ha sempre insospettito tutti col suo comportamento pieno di omissioni e mezze verità, come per la relazione extraconiugale di due anni con la soldatessa Ludovica non dichiarata agli inquirenti sino al momento in cui si è sbarazzato del telefonino con cui chiamava l’amante e aver cancellato il suo profilo Facebook.
"Siamo sicuri del nostro lavoro - ha ribadito il comandante provinciale dei carabinieri, colonnello Alessandro Patrizio - e abbiamo fotografato la situazione a Colle San Marco". Si riferisce al punto focale su cui si basano le indagini: Melania è stata portata direttamente alle casermette (luogo in cui fu trovata morta) forse proprio per essere uccisa. Da tutte le ricostruzioni emerge infatti che la donna non è mai stata quel giorno e in quelle ore a Colle San Marco.
La richiesta di custodia cautelare potrebbe essere finalmente la svolta che tanto ci si attendeva, e a breve sapremo le motivazioni e soprattutto il destino del caporalmaggiore.
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