La decisione dei giudici riconferma la custodia cautelare delle due donne di casa Misseri, Cosima e Sabrina: il tribunale del riesame ha respinto la richiesta di scarcerazione presentata dai legali (la seconda per Sabrina)
I giudici hanno quindi dato credito alla tesi della Procura di Taranto secondo cui è stata proprio la cugina di Sara a ucciderla con il concorso morale della madre, Cosima. Dopo tante ore di dibattimento e dopo aver analizzato tutte le testimonianze e le intercettazioni agli atti, il Tribunale del Riesame ha emesso questo verdetto. Mentre si dovrà decidere in questi giorni se attribuire alle due donne, in particolare a Cosima, l’accusa di sequestro di persona, accusa legata alle due testimonianze principali che confermerebbero che la donna nelle ore dell’omicidio era in auto in via Deledda (il fioraio e il padre di un’amica di Sara). Entrambi concordano sul fatto che Cosima non era dunque in casa in quelle ore, come invece ha sempre dichiarato la donna. Il fioraio addirittura avrebbe visto Cosima inseguire Sara, insieme a Sabrina, e poi costringerla a salire a bordo della Opel Astra.
Oggi, altro colpo di scena, sono stati iscritti nel registro degli indagati proprio la cognata del fioraio e suo marito, a sua volta indagato per falsa testimonianza per aver ritrattato dichiarando che la scena descritta era stata solo un “sogno”. Anche il loro racconto non ha convinto gli inquirenti e un’intercettazione ambientale dimostrerebbe che i due si mettono d’accordo sulle dichiarazioni da rilasciare.
Oltre alle due testimonianze, il riesame pare essersi concentrato in particolare su una delle intercettazioni ambientali riscontrate, quella del 23 maggio, resa nota da qualche giorno: Cosima spinge il marito Michele Misseri a tornare alla prima versione rilasciata, in cui proprio lui era l’unico responsabile, e riconfermare l’abuso sessuale sulla nipotina. Da mesi la Procura afferma che Cosima ha avuto una forte influenza nei fatti raccontati dal marito e ha messo in piedi una vera e propria opera di depistaggio. Le motivazioni tuttavia della sentenza di conferma di custodia cautelare per le due donne di casa Misseri saranno rese note solo in questi giorni.
I giudici hanno quindi dato credito alla tesi della Procura di Taranto secondo cui è stata proprio la cugina di Sara a ucciderla con il concorso morale della madre, Cosima. Dopo tante ore di dibattimento e dopo aver analizzato tutte le testimonianze e le intercettazioni agli atti, il Tribunale del Riesame ha emesso questo verdetto. Mentre si dovrà decidere in questi giorni se attribuire alle due donne, in particolare a Cosima, l’accusa di sequestro di persona, accusa legata alle due testimonianze principali che confermerebbero che la donna nelle ore dell’omicidio era in auto in via Deledda (il fioraio e il padre di un’amica di Sara). Entrambi concordano sul fatto che Cosima non era dunque in casa in quelle ore, come invece ha sempre dichiarato la donna. Il fioraio addirittura avrebbe visto Cosima inseguire Sara, insieme a Sabrina, e poi costringerla a salire a bordo della Opel Astra.
Oggi, altro colpo di scena, sono stati iscritti nel registro degli indagati proprio la cognata del fioraio e suo marito, a sua volta indagato per falsa testimonianza per aver ritrattato dichiarando che la scena descritta era stata solo un “sogno”. Anche il loro racconto non ha convinto gli inquirenti e un’intercettazione ambientale dimostrerebbe che i due si mettono d’accordo sulle dichiarazioni da rilasciare.
Oltre alle due testimonianze, il riesame pare essersi concentrato in particolare su una delle intercettazioni ambientali riscontrate, quella del 23 maggio, resa nota da qualche giorno: Cosima spinge il marito Michele Misseri a tornare alla prima versione rilasciata, in cui proprio lui era l’unico responsabile, e riconfermare l’abuso sessuale sulla nipotina. Da mesi la Procura afferma che Cosima ha avuto una forte influenza nei fatti raccontati dal marito e ha messo in piedi una vera e propria opera di depistaggio. Le motivazioni tuttavia della sentenza di conferma di custodia cautelare per le due donne di casa Misseri saranno rese note solo in questi giorni.
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delinquenteeeeeeeeeee assassinaaaaaaaaa
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