Al programma, promosso dal presidente Karzai e dal Dipartimento di Stato americano, hanno preso parte 1700 persone su un minimo di 20mila combattenti
PeaceReporter - Il New York Times fa luce sulle difficoltà del piano di riconciliazione avviato dieci mesi fa dal Dipartimento di Stato Usa con i Talebani, e promosso dal presidente afgano Hamid Karzai. Si scopre così che sono pochissimi i leader Talebani che hanno aderito al programma: sarebbero 1700 persone su un totale di 20mila/40mila combattenti. Non solo, secondo quanto riferito dal generale Phil Jones - responsabile dell'unità della Nato che monitora il programma - dei 1700 che hanno accettato il piano di riconciliazione, solo pochissimi sono comandanti di medio livello, e due terzi provengono dalle regioni del nord (un'area in cui gli insorti sono meno attivi rispetto al resto del Paese). "Molti combattenti che hanno aderito al programma - rincara il New York Times - potrebbero persino non essere Talebani, ma solo uomini armati".
Il quotidiano statunitense cita inoltre un diplomatico occidentale vicino ai negoziati con i Talebani, per il quale potrebbero aderire al programma molti più insorti se si verificasse un progresso sul piano politico. Questo dipende in gran parte dal Pakistan, dove vivono molti dei comandanti dei Talebani, che al momento hanno rifiutato di aderire a un piano finanziato dai governi occidentali e in particolare da Stati Uniti e Giappone.
PeaceReporter - Il New York Times fa luce sulle difficoltà del piano di riconciliazione avviato dieci mesi fa dal Dipartimento di Stato Usa con i Talebani, e promosso dal presidente afgano Hamid Karzai. Si scopre così che sono pochissimi i leader Talebani che hanno aderito al programma: sarebbero 1700 persone su un totale di 20mila/40mila combattenti. Non solo, secondo quanto riferito dal generale Phil Jones - responsabile dell'unità della Nato che monitora il programma - dei 1700 che hanno accettato il piano di riconciliazione, solo pochissimi sono comandanti di medio livello, e due terzi provengono dalle regioni del nord (un'area in cui gli insorti sono meno attivi rispetto al resto del Paese). "Molti combattenti che hanno aderito al programma - rincara il New York Times - potrebbero persino non essere Talebani, ma solo uomini armati".Il quotidiano statunitense cita inoltre un diplomatico occidentale vicino ai negoziati con i Talebani, per il quale potrebbero aderire al programma molti più insorti se si verificasse un progresso sul piano politico. Questo dipende in gran parte dal Pakistan, dove vivono molti dei comandanti dei Talebani, che al momento hanno rifiutato di aderire a un piano finanziato dai governi occidentali e in particolare da Stati Uniti e Giappone.
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