Nella notte tra sabato e domenica un appartamento in cui vivevano cinque sudanesi è stato incendiato: è allarme xenofobia
PeaceReporter - Gli attivisti israeliani impegnati in difesa degli africani residenti in Israele sono allarmati per l'incendio - in apparenza doloso - di un appartamento ad Ashdod, a sud di Tel Aviv, in cui cinque sudanesi sono rimasti intossicati. Secondo quanto riferisce il quotidiano Yediot Ahronot, ignoti hanno attaccato l'appartamento lanciando - nella notte fra sabato e domenica - un pneumatico in fiamme che era stato riempito con un liquido altamente combustibile. L'appartamento si e' presto riempito di un fumo denso che ha costretto i sudanesi a darsi alla fuga. L'episodio, finora isolato, ha subito allarmato l'organizzazione Anu Plitim (Noi siamo profughi) che si occupa dell'assistenza dei lavoratori di origine africana che cercano di mettere radici in Israele. Secondo la direttrice dell'organizzazione, Shira Penn, l'attacco di Ashdod potrebbe essere una conseguenza della campagna dai toni xenofobi lanciata negli ultimi mesi da rabbini nazionalisti israeliani. Yediot Ahronot, da parte sua, precisa che secondo alcune valutazioni ad Ashdod - una citta' di oltre 100 mila abitanti - vivono oggi circa duemila sudanesi. Di recente vi si e' svolta una manifestazione per deprecare la loro presenza in citta'.
Allo scopo di mettere fine alla immigrazione clandestina (ogni mese circa 1.200 persone entrano illegalmente in Israele da quel confine) in Israele il governo di Benyamin Netanyahu ha di recente avviato i lavori di costruzione di una barriera che correra' lungo i 240 chilometri confine fra Israele ed Egitto.
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