Un miracolo. In Olanda e' una parola che viene usata con sempre maggiore insistenza per definire il caso di Monique Van der Vorst, autentica storia di Natale che in questi giorni sta commuovendo i Paesi Bassi.
Ansa.it - Lei e' la 26enne campionessa paralimpica che ai Giochi di Pechino ha vinto due medaglie d'argento, nella prova a cronometro individuale di handcycle, sorta di bicicletta in cui si pedala con le mani, ed in quella in linea. La Van der Vorst proprio in questi giorni ha ripreso a camminare, riacquistando l'uso delle gambe dopo 13 anni di handicap e senza alcuna spiegazione scientifica. Ora sogna di partecipare alle Olimpiadi vere, quelle di Londra, ma nel frattempo si accontenterebbe di partecipare ''da atleta comune'' all'Ironman di triathlon, a cui ha gia' preso parte (riuscendo a concluderlo) come atleta paralimpica, che si disputa ogni anno alle Hawaii, e che prevede, per i concorrenti normodotati, le stesse fatiche che si fanno ad un'Olimpiade, ovvero 3,8 km. di nuoto in mare, 180 chilometri in bicicletta e 42.195 km. (una maratona) di corsa a piedi. Come triatleta la Van der Vorst ha vinto anche i Mondiali 2009 per paralimpici.
Alla bionda olandese era stata diagnosticata una paralisi irreversibile quando aveva 13 anni: sottoposta ad operazione dopo un infortunio occorsole mentre giocava ad hockey prato, i medici avevano sbagliato l'intervento e lei, nonostante una lunga serie di consulti e visite con vari specialisti, era rimasta paralizzata inizialmente alla gamba sinistra e dopo un anno anche a quella destra.
''A quel tempo - racconta Monique - ricordo che la mia gamba sinistra era diventata tutta rossa, e fredda. Qualche giorno piu' non riuscivo piu' a muoverla e da quel giorno e' andata sempre peggio. Nessuno e' mai riuscito a spiegarmi perche'. La mia famiglia ha tentato tutto cio' che era possibile per farmi tornare a camminare, andammo da decine di medici, ma nessuno di loro riusciva a capire cosa fosse successo alle mie gambe''. Dopo un periodo di depressione causata dall'accaduto a far riprendere la ragazza era stato lo sport, in particolare l'handcycle. ''Lo sport mi ha ridato autostima, ho cominciato a pensare a cio' che potevo fare, e non piu' alle limitazioni''. Non a caso adesso sul suo sito, sotto l'annuncio che ha ripreso a camminare, c'e' la citazione di una frase di Nietzsche: ''cio' che non mi uccide, mi rendera' piu' forte''.
Tutto il 2010 lo stava dedicando alla preparazione per Londra 2012, dove l'obiettivo sarebbe stato di ''tramutare gli argenti in oro'', ma due incidenti hanno cambiato la sua vita. A marzo si era scontrata con un compagna in allenamento, l'impatto l'aveva fatta cadere dal suo veicolo e lei aveva raccontato di aver cominciato a sentire ''del formicolio alle gambe''. ''Io ero rimasta molto triste - aveva raccontato - perche' pensavo che mi avrebbe impedito di prepararmi a dovere per Londra''.
Nel secondo incidente e' rimasta coinvolta a giugno: mentre si stava allenando su strada era stata investita da un'auto, le era stato diagnosticato un danno al midollo spinale, ma il formicolio alle gambe era aumentato. ''In pochi giorni ho cominciato a 'risentirle', non erano piu' insensibili''. Il capo-missione del comitato paralimpico olandese Andre' Gatos ha raccontato che ''per Monique all'inizio lo choc e' stato forte, al punto che sul momento per lei e' stato duro abbandonare la possibilita' di competere ai Giochi Paralimpici''.
I risultati delle visite mediche a cui era stata sottoposta dopo il secondo incidente hanno lasciato di nuovo i medici senza parole, in ogni caso dopo un lungo e duro periodo di riabilitazione la ragazza ha ricominciato a muovere le gambe ed ora annuncia che ''sono di nuovo in piedi! Per me comincia una nuova sfida, gareggiare per me era una grande passione, ora e' dura perche' devo trovare nuovi obiettivi nella vita. Non so dove o quando finira' ma ci riusciro', e tornero' di nuovo a correre!''.
Ansa.it - Lei e' la 26enne campionessa paralimpica che ai Giochi di Pechino ha vinto due medaglie d'argento, nella prova a cronometro individuale di handcycle, sorta di bicicletta in cui si pedala con le mani, ed in quella in linea. La Van der Vorst proprio in questi giorni ha ripreso a camminare, riacquistando l'uso delle gambe dopo 13 anni di handicap e senza alcuna spiegazione scientifica. Ora sogna di partecipare alle Olimpiadi vere, quelle di Londra, ma nel frattempo si accontenterebbe di partecipare ''da atleta comune'' all'Ironman di triathlon, a cui ha gia' preso parte (riuscendo a concluderlo) come atleta paralimpica, che si disputa ogni anno alle Hawaii, e che prevede, per i concorrenti normodotati, le stesse fatiche che si fanno ad un'Olimpiade, ovvero 3,8 km. di nuoto in mare, 180 chilometri in bicicletta e 42.195 km. (una maratona) di corsa a piedi. Come triatleta la Van der Vorst ha vinto anche i Mondiali 2009 per paralimpici.Alla bionda olandese era stata diagnosticata una paralisi irreversibile quando aveva 13 anni: sottoposta ad operazione dopo un infortunio occorsole mentre giocava ad hockey prato, i medici avevano sbagliato l'intervento e lei, nonostante una lunga serie di consulti e visite con vari specialisti, era rimasta paralizzata inizialmente alla gamba sinistra e dopo un anno anche a quella destra.
''A quel tempo - racconta Monique - ricordo che la mia gamba sinistra era diventata tutta rossa, e fredda. Qualche giorno piu' non riuscivo piu' a muoverla e da quel giorno e' andata sempre peggio. Nessuno e' mai riuscito a spiegarmi perche'. La mia famiglia ha tentato tutto cio' che era possibile per farmi tornare a camminare, andammo da decine di medici, ma nessuno di loro riusciva a capire cosa fosse successo alle mie gambe''. Dopo un periodo di depressione causata dall'accaduto a far riprendere la ragazza era stato lo sport, in particolare l'handcycle. ''Lo sport mi ha ridato autostima, ho cominciato a pensare a cio' che potevo fare, e non piu' alle limitazioni''. Non a caso adesso sul suo sito, sotto l'annuncio che ha ripreso a camminare, c'e' la citazione di una frase di Nietzsche: ''cio' che non mi uccide, mi rendera' piu' forte''.
Tutto il 2010 lo stava dedicando alla preparazione per Londra 2012, dove l'obiettivo sarebbe stato di ''tramutare gli argenti in oro'', ma due incidenti hanno cambiato la sua vita. A marzo si era scontrata con un compagna in allenamento, l'impatto l'aveva fatta cadere dal suo veicolo e lei aveva raccontato di aver cominciato a sentire ''del formicolio alle gambe''. ''Io ero rimasta molto triste - aveva raccontato - perche' pensavo che mi avrebbe impedito di prepararmi a dovere per Londra''.
Nel secondo incidente e' rimasta coinvolta a giugno: mentre si stava allenando su strada era stata investita da un'auto, le era stato diagnosticato un danno al midollo spinale, ma il formicolio alle gambe era aumentato. ''In pochi giorni ho cominciato a 'risentirle', non erano piu' insensibili''. Il capo-missione del comitato paralimpico olandese Andre' Gatos ha raccontato che ''per Monique all'inizio lo choc e' stato forte, al punto che sul momento per lei e' stato duro abbandonare la possibilita' di competere ai Giochi Paralimpici''.
I risultati delle visite mediche a cui era stata sottoposta dopo il secondo incidente hanno lasciato di nuovo i medici senza parole, in ogni caso dopo un lungo e duro periodo di riabilitazione la ragazza ha ricominciato a muovere le gambe ed ora annuncia che ''sono di nuovo in piedi! Per me comincia una nuova sfida, gareggiare per me era una grande passione, ora e' dura perche' devo trovare nuovi obiettivi nella vita. Non so dove o quando finira' ma ci riusciro', e tornero' di nuovo a correre!''.
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