mercoledì, dicembre 08, 2010
Miniere di cobalto, manganese, bauxite, cromite e ferro in Repubblica democratica del Congo, Gabon, Guinea e Sudafrica sono citate nel Critical Foreign Dependencies Initiative (Cfdi), la lista delle infrastrutture “protette” dagli Stati Uniti, pubblicata dal sito Wikileaks insieme a migliaia di altri documenti diplomatici sulle relazioni internazionali di Washington.

Agenzia Misna - Secondo il documento, il Piano americano di protezione delle infrastrutture che include società sparse in tutto il mondo, servirebbe a “integrare le infrastrutture critiche e la protezione delle risorse naturali in un unico programma nazionale” con l’obiettivo di “costruire un’America più sicura e resistente, migliorando la protezione della nazione per prevenire, scoraggiare, neutralizzare o attenuare gli effetti del terrorismo che mira a distruggere, paralizzare o sfruttare”. Gli Stati Uniti nel frattempo hanno assunto una posizione difensiva rispetto alle costanti fughe di notizie diffuse da Wikileaks, accusando il fondatore del sito Julian Assange - oggi arrestato a Londra con l’accusa di stupro e molestie sessuali sulla base di un provvedimento della giustizia svedese - di “danneggiare” gli equilibri mondiali. Nel frattempo spuntano dai documenti altre relazioni tra Stati Uniti e Africa: Washington ha chiesto ai suoi diplomatici di recuperare tutte le informazioni biografiche su personalità dei paesi dei Grandi Laghi compreso il loro stato di salute, il numero di conto corrente, quello telefonico, l’agenda di lavoro e le opinioni sugli Stati Uniti. E la volontà di conoscere dati sensibili di politici, militari, uomini d’affari ed esponenti della società civile arriva fino alla richiesta di “impronte digitali, fotografie, Dna e scansioni dell’iride”. Burundi, Repubblica democratica del Congo e Rwanda sono i tre paesi su cui è focalizzata l’attenzione degli Stati Uniti: si richiede di sapere le relazioni che intercorrono tra “Kigali e Kinshasa, Kampala e Kinshasa”, informazioni sul Fronte patriottico ruandese (Fpr, il partito del presidente Kagame) nonché le divisioni all’interno della “cerchia ristretta del presidente” ruandese e la posizione dei paesi dei Grandi Laghi rispetto ai prodotti geneticamente modificati.

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