Trovarsi davanti a un pazzo sapete cosa significa? Trovarsi davanti a uno che vi scrolla dalle fondamenta tutto quanto avete costruito in voi, attorno a voi, la logica di tutte le vostre costruzioni (Luigi Pirandello)
Le vicende narrate in questo libro conducono ad una realtà dove è istintivo chiedersi fino a che punto possa arrivare l’efferatezza di persone affette da severi disordini mentali. Un dilemma al quale persino la scienza non riesce a fornire delle risposte rassicuranti. Del resto, la pazzia può (in qualche caso) scatenare ferocia e crudeltà che colpiscono duramente i principi morali della società. È per questo motivo che tali cronache destano sempre forte scalpore e incredulità. In ogni caso, dietro a un evento delittuoso c’è una persona, il suo bagaglio di vita e, non raramente, le motivazioni che l’hanno spinta a macchiarsi del gesto scellerato. Nel libro “Materiali Diversi” edito Da Tullio Pironti (Napoli), ci sono ventuno storie, divise in tre capitoli: Le tragedie, I delitti e le Vite brevi. I personaggi descritti nel volume (alcuni defunti, altri no) hanno una cosa in comune: seppur in epoche diverse, sono stati internati presso l'Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Aversa (Napoli). Adolfo Ferraro, psichiatra e direttore sanitario dell’omonima struttura, ricostruisce e racconta ognuna di queste storie con taglio giornalistico e naturalezza espressiva. Ai suoi occhi si presentano pazienti affatto eterogenei che stuzzicano la sua curiosità di medico e di uomo. In questi soggetti razionalità e inibizioni sembrano essersi inceppati: la mente – un meccanismo in apparenza perfetto – diventa così l’habitat dove insorgono strane pulsioni e deviazioni patologiche. Alcuni pazienti evocano e candidamente raccontano il loro dramma, e altri, più ermeticamente, tendono a rimuovere quanto commesso. Fatti che ancora sconvolgono nonostante siano passati anni, talvolta decenni. Ad esempio la storia della contessa Pia Bellentani, che uccise l'amante durante una serata mondana nella sua villa sul lago di Como. Oppure Leonarda Cianciulli, nota come la “saponificatrice di Correggio”, che durante gli anni 40 perpetrò dei crimini orrendi facendo rabbrividire la società del tempo. E ancora, il serial killer Giancarlo Giudice, che tra il 1982 e il 1983 uccise ben otto prostitute; i "fratelli di sangue" Bartolomeo Gagliano e Francesco Sedda; lo psichiatra folle Arturo Geoffroy. Sono proprio questi personaggi, la loro follia e loro i crimini - veri o presunti - a essere in primo piano nel libro. Una lettura dal tono originale e appassionante che regala l’opportunità di un viaggio nel tempo e nella mente umana attraverso i suoi meandri più oscuri e inquietanti.
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