sabato, novembre 20, 2010
Già raccolte oltre tremila firme nella campagna di AsiaNews. Il ministro degli esteri italiano, Franco Frattini fa dichiarazioni di cauto ottimismo: “Forse l’abbiamo salvata”. Un ministro pakistano ieri ha chiesto che venga condotta una nuova inchiesta e che ci sia un esame giusto del ricorso presentato a favore della cristiana condannata a morte per blasfemia. Anche Amnesty International si unisce alla campagna per la liberazione.

Lahore (AsiaNews) – Il ministro degli Esteri italiano Franco Frattini ha espresso la speranza che la vicenda di Asia Bibi, la donna cristiana condannata a morte per blasfemia in Pakistan possa avere una conclusione positiva. "Forse l'abbiamo salvata - ha detto il ministro degli Esteri -. Non voglio essere troppo ottimista, ma abbiamo ottenuto dal governo pachistano un'azione importante, cioé il ministro competente avrebbe ordinato di ripetere l'inchiesta". "Abbiamo chiesto di cambiare la legge sulla blasfemia", ha detto Frattini. "L'esecutivo pakistano ha capito che probabilmente c'era qualcosa di sbagliato nella prima indagine che accusava la donna di blasfemia, che in Pakistan è punita anche con la morte", ha proseguito il capo della diplomazia italiana. "Ci sarà un nuovo processo davanti a un giudice di primo grado, poi eventualmente l'appello e poi la Corte suprema. Frattini ha ricordato infine che "L'impegno per cambiare la legge sulla blasfemia è arrivato dal premier pakistano, che ha capito che è interesse del Pakistan garantire libertà a tutte le religioni, compresa quella cristiana", ha concluso il ministro degli Esteri.

E a conferma delle dichiarazioni di Frattini, ieri il ministro pakistano delle minoranza, Shahbaz Bhatti ha dichiarato: “Abbiamo chiesto al governo del Punjab di fare in modo che questo processo davanti alla Corte suprema sia giusto. E deve essere in sicurezza nella prigione in cui si trova”. I difensori di Asia Bibi pensano che “sia stata accusata senza nessuna prova, e che il primo processo non si sia svolto secondo le regole. Abbiamo chiesto al governo del Punjab di condurre una nuova inchiesta secondo le regole”, ha detto il ministro Bhatti.

La Commissione nazionale sullo stato delle Donne pakistana (Ncsw) e l’associazione Life for All hanno condannato in un comunicato congiunto la sentenza in base a cui Asia Bibi è stata condannata a morte e a una multa di 100mila rupie. Ma, sottolineano i suoi difensori, anche se illetterata è accusata di aver citato numerosi esempi dai testi chiave dell’Islam per offendere Maometto. Le due associazioni hanno esaminato il caso, e denunciano “grossolane irregolarità nell’inchiesta”. L’accusa è falsa, dicono, ed è una vendetta personale di un proprietario terriero. Il comunicato chiede che Asia Bibi, che ha già passato un anno in isolamento, venga liberata, e le sia data una protezione adeguata.

Amnesty International ha fatto appello oggi per il rilascio di Asia Bibi, la cristiana pachistana condannata a morte per blasfemia. In particolare l'associazione ha chiesto al presidente Asif Ali Zardari di intervenire per revocare la pena capitale ''in base ai poteri che gli sono conferiti dall'articolo 45 della costituzione pachistana''.

Intanto continua a crescere il numero di persone che hanno deciso di aderire alla campagna lanciata da AsiaNews, sotto il titolo: “Salviamo Asia Bibi”. Continuano a giungere mail di adesione, e la cifra totale, a tre giorni dal varo della campagna, ha superato quota tremila.

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