La nostra redattrice Monica Cardarelli ci parla del libro di Anna Maria Cànopi edito dalle Paoline
Non c’è molto da aggiungere alle intense parole di Anna Maria Cànopi, madre abbadessa dell’Abbazia benedettina Mater Ecclesiae sull’isola di San Giulio, vicino Novara. Parole intense, le sue, che hanno dato vita ad un libro dal titolo “Lo sguardo di Gesù – Lectio divina su alcuni brani del Vangelo” edito dalle Edizioni Paoline. Come spiega il sottotitolo, si tratta di una Lectio divina su alcuni brani del Vangelo in cui Gesù rivolge il suo sguardo verso gli uomini che incontra nella sua breve vita terrena. Meditazioni e riflessioni che, partendo dalla Parola del Vangelo, vogliono mostrare lo sguardo di Gesù: non uno sguardo generico sull’umanità, ma uno sguardo attento, amorevole, di com-passione di Dio per l’uomo, per ogni uomo. Se lo sguardo, infatti, è uno dei tanti modi per entrare in relazione con l’altro, in queste pagine si tratta di relazioni. E come in ogni relazione, anche nella nel rapporto con Dio si è in due. Perciò lo sguardo di Gesù è per ciascuno di noi in particolare.Gesù pone il suo sguardo su di noi e noi, oggi, come rispondiamo a questo sguardo? Gesù fa il primo passo, viene verso di noi, ci guarda, vuole entrare in relazione con noi… noi ci accorgiamo del suo sguardo nella nostra vita?
Perché come in ogni relazione la libertà di rispondere e relazionarsi all’altro è fondamentale. Dio non viene meno a questo particolare e, dopo averci guardato e amato, aspetta. Aspetta che ognuno di noi acquisisca la libertà necessaria per rispondere al Suo amore. In fondo, accondiscendere alla Grazia di Dio nella propria vita è proprio questo: rispondere alla sua chiamata di amore e permettere così alla Grazia di agire.
Quando acquistiamo la consapevolezza di avere lo sguardo di Gesù fisso su di noi (Gesù quando guarda ama) come reagiamo? Ci comportiamo come gli apostoli che lo seguono oppure ci sottraiamo al Suo sguardo come l’uomo ricco a cui viene chiesto di vendere i suoi averi prima di seguirlo? “Con il suo sguardo Gesù trasforma quell’abisso in una sorgente, lo ricolma d’amore, gli comunica l’energia per un nuovo inizio, per una più radicale adesione a Dio, per un vero e proprio cammino di sequela. Se vuoi, se vuoi davvero essere perfetto ecco: ‘Una cosa sola ti manca: va’, vendi quello che hai e dallo ai poveri’.” (Anna Maria Cànopi)
La cosa che colpisce in queste parole non è tanto l’ulteriore richiesta di Gesù che potrebbe forse apparire difficile da attuare per poterlo seguire, quanto piuttosto il fatto che Gesù richieda una ferma e convinta adesione alla sequela. Non è sufficiente rispettare tutti i comandamenti, serve qualcosa di più, qualcosa che forse può sembrare superfluo, che spesso può sfuggirci, ma che è essenziale: la libertà di scegliere di seguire l’unica ‘Persona’ che può dare senso alla nostra vita. Che questa libertà si ottenga solo dopo essersi liberati da tutte le zavorre che ci tengono ancorati a questo mondo terreno è un passo successivo ma il primo passo, forse il più difficile, è l’adesione alla volontà di Dio su di noi.
Così in queste pagine passiamo dallo sguardo di Gesù che chiama i primi apostoli allo sguardo amorevole con l’uomo ricco che vuole seguirlo; dallo sguardo di Gesù che salva la donna che in mezzo alla gente tocca il suo mantello allo sguardo di compassione di Gesù nei confronti della folla che lo segue; dallo sguardo che ama e perdona l’adultera allo sguardo di dolore e compassione per Pietro che lo rinnega; dagli occhi che grondano lacrime e dal pianto di Gesù su Gerusalemme in fiamme fino a giungere allo sguardo amorevole, seppur sofferente, verso la madre e Giovanni sotto la croce. Termina questo ciclo dei passi del Vangelo il brano dell’apparizione di Gesù risorto a Maria di Magdala.
In ogni pagina di questo libro, in ogni meditazione suggerita, ognuno di noi può ritrovarsi in prima persona e, dopo aver ammirato lo sguardo di Gesù in quella situazione, può, oggi nella propria vita, qui e ora, meditare sulla propria risposta. Perché possiamo solo immaginare lo sguardo di Pietro che ha tradito o dell’adultera che viene accusata e perdonata da Gesù, ma non sappiamo veramente cosa ci fosse nei loro sguardi. Sappiamo, però, cosa potrebbe esserci nel nostro.
Una Lectio divina, quella proposta da Anna Maria Cànopi, in cui si percepisce la bellezza di una relazione che dura per sempre e lo stupore di uno sguardo d’amore fisso su di me. E’ una progressiva, meravigliosa scoperta della libertà di rispondere a questo sguardo: dall’iniziale risposta inconsapevole, come quella dei primi discepoli, passando attraverso momenti bui, come il ‘rinnegamento’ per Pietro, si può arrivare a ‘stare’ come Maria e Giovanni sotto la croce e infine correre verso quel sepolcro vuoto, come Maria di Magdala, e sentirci chiamare per nome, ancora una volta.
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