Il prossimo 16 dicembre Napoli celebrerà uno speciale Giubileo indetto dall’arcivescovo del capoluogo campano, il cardinale Crescenzio Sepe
RadioVaticana - Per la città partenopea, che sembra “imprigionata da mille problemi”, è l’occasione per chiamare a raccolta tutti gli uomini di buona volontà - imprenditori, intellettuali, sindacalisti o cittadini comuni - in modo da “incentivare atti di responsabilità” e superare molteplici emergenze. Tra queste, continua a destare grande preoccupazione l’allarmante situazione dei rifiuti, un dramma non nuovo come sottolinea al microfono di Federico Piana proprio il cardinale Crescenzio Sepe.
R. – Il problema non è solo di oggi, purtroppo è un dramma che dura da tanto tempo e lo si vive in una maniera dolorosa, perché è una macchia che non solo imbratta l’immagine, ma che adesso va a colpire anche la salute, va a colpire anche la dignità di ogni cittadino. Si continua a dare l’immagine di una Napoli così sporca, di una Napoli incivile, mentre da tanto tempo si sarebbe potuta affrontare questa emergenza come una sfida e risolverla, così come è risolta in altre parti del mondo.
D. – Lei ha parlato di storicità di questo problema, però, è possibile risalire a qualche responsabilità?
R. – Sì, è inutile fare nomi e cognomi. Certamente ci sono le responsabilità. Chi ha la responsabilità, deve capire che non si può sorvolare o trovare una soluzione momentanea, ma si tratta di una soluzione che va trovata e in modo definitivo, altrimenti continueremo sempre a tenerci queste macchie sulla coscienza.
D. - Cosa si sente di dire a quelle persone che stanno manifestando in piazza e che continuano, giorno dopo giorno, a bloccare la cava di Terzigno e che, nelle prossime ore, torneranno in strada?
R. - Queste persone difendono anche la salute, perché dalle analisi che sono state eseguite è stato evidenziato che ci sono delle infiltrazioni anche nei terreni, nelle acque, nelle sorgenti… Bisognerebbe, però, che tutti insieme, ci prendessimo la responsabilità di tutto questo, perché dalla salvaguardia di quello che è il bene primario, la salute, si possa poi avere uno sguardo più allargato: qui siamo coinvolti un po’ tutti.
D. – Eminenza, per riuscire a dare un po’ uno scossone anche alla società civile, alla Napoli che vuole reagire, ha organizzato un Giubileo particolare per Napoli, che parte il 16 dicembre...
R. – Abbiamo indetto questo Giubileo per Napoli, proprio perché vorremmo sensibilizzare e mobilitare tutte le coscienze, le parti positive e le grandi eccellenze che si trovano a Napoli: non solo il problema dei rifiuti, ma i tanti altri gravi problemi che ci attanagliano, possano trovare una soluzione e, con la partecipazione e la presa di coscienza di tutti, dare dei segni concreti. Vorrei che fosse un momento di riflessione, un momento di ascolto e anche di penitenza. Un momento di solidarietà, di attenzione agli altri, testimoniando così un po’ di speranza per il nostro territorio. (ma)
R. – Il problema non è solo di oggi, purtroppo è un dramma che dura da tanto tempo e lo si vive in una maniera dolorosa, perché è una macchia che non solo imbratta l’immagine, ma che adesso va a colpire anche la salute, va a colpire anche la dignità di ogni cittadino. Si continua a dare l’immagine di una Napoli così sporca, di una Napoli incivile, mentre da tanto tempo si sarebbe potuta affrontare questa emergenza come una sfida e risolverla, così come è risolta in altre parti del mondo.
D. – Lei ha parlato di storicità di questo problema, però, è possibile risalire a qualche responsabilità?
R. – Sì, è inutile fare nomi e cognomi. Certamente ci sono le responsabilità. Chi ha la responsabilità, deve capire che non si può sorvolare o trovare una soluzione momentanea, ma si tratta di una soluzione che va trovata e in modo definitivo, altrimenti continueremo sempre a tenerci queste macchie sulla coscienza.
D. - Cosa si sente di dire a quelle persone che stanno manifestando in piazza e che continuano, giorno dopo giorno, a bloccare la cava di Terzigno e che, nelle prossime ore, torneranno in strada?
R. - Queste persone difendono anche la salute, perché dalle analisi che sono state eseguite è stato evidenziato che ci sono delle infiltrazioni anche nei terreni, nelle acque, nelle sorgenti… Bisognerebbe, però, che tutti insieme, ci prendessimo la responsabilità di tutto questo, perché dalla salvaguardia di quello che è il bene primario, la salute, si possa poi avere uno sguardo più allargato: qui siamo coinvolti un po’ tutti.
D. – Eminenza, per riuscire a dare un po’ uno scossone anche alla società civile, alla Napoli che vuole reagire, ha organizzato un Giubileo particolare per Napoli, che parte il 16 dicembre...
R. – Abbiamo indetto questo Giubileo per Napoli, proprio perché vorremmo sensibilizzare e mobilitare tutte le coscienze, le parti positive e le grandi eccellenze che si trovano a Napoli: non solo il problema dei rifiuti, ma i tanti altri gravi problemi che ci attanagliano, possano trovare una soluzione e, con la partecipazione e la presa di coscienza di tutti, dare dei segni concreti. Vorrei che fosse un momento di riflessione, un momento di ascolto e anche di penitenza. Un momento di solidarietà, di attenzione agli altri, testimoniando così un po’ di speranza per il nostro territorio. (ma)
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