Erano impegnati in una operazione nel distretto del Gulistan, nella provincia di Farah
Sarebbero gravi le condizioni del quinto militare italiano ferito. Il militare avrebbe riportato numerosi traumi di vario genere.
I militari italiani colpiti erano tutti alpini. Si trovavano a bordo di un mezzo che faceva parte di una colonna logistica di circa 70 unità.
Con le quattro vittime di oggi, sale a 34 il numero dei militari italiani morti in Afghanistan dall'inizio della missione Isaf, nel 2004. Di questi, la maggioranza è rimasta vittima di attentati e scontri a fuoco, altri invece sono morti in incidenti, alcuni anche per malore e uno si è suicidato. Già dodici le vittime in questo 2010.
Su Facebook, i commenti nelle pagine vicine all'ambiente militare sono diversi e di segno opposto. C'è chi suggerisce di bombardare l'Afghanistan con il napalm (senza forse sapere che si sta già facendo questo tipo di operazione) e chi invece si dispera perché "Si contnua a morire in nome di una pace che non ci sarà mai", e chi chiede "Ma quando la finiscono? Portiamo a casa alle loro famiglie questi ragazzi vivi e non dentro a una bara!".
I militari facevano parte della la Task Force South-East, formata dal 7° reggimento alpini di Belluno, schierata nelle basi operative avanzate di Gulistan e Bakwa. L’unità è destinata a operare nei distretti di Gulistan, Bakwa e Por Chaman nel settore sud-orientale dell’area di responsabilità del Regional Command West a guida italiana.
Zone desertiche e scarsamente abitate, i disrtretti di Gulistan, Bakwa e Por Chaman, sono la via di fuga dei guerriglieri talebani in fuga dall'Helmand, dove è in corso la più pesante offensiva militare che si ricordi da dopo la seconda guerra mondiale.
Non a caso la Task Force South East comandata dal colonnello Paolo Sfarra si chiama in realtà "Task Force South East - Battle group 4". Perché è il quarto gruppo costituito per combattere una guerra che nulla ha a che fare con la missione di pace che continuano a propagandare i governi che si sono susseguiti dall'inizio della guerra afgana e gli stati maggiori della difesa.
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