Ieri sono cominciati i lavori della periodica Conferenza internazionale sui cambiamenti climatici. Questa volta si svolge a Tianjin in Cina, uno dei paesi che produce il maggiore inquinamento al mondo.
OggiScienza - Tra gli scopi della conferenza, oltre a fare il punto sulla situazione mondiale, c’è anche quello di stabilire degli impegni condivisi da tutti i paesi industrializzati che hanno ratificato il Protocollo di Kyoto per il periodo dal 2012 in poi, in preparazione dell’importante incontro di Cancun previsto dal 29 novembre al dicembre 2010, dove si dovranno prendere degli impegni concreti. Si spera in un risultato migliore del fallimento conclamato della precedente COP15 che si era tenuta a Copenhagen nel dicembre 2009 (si veda lo speciale di OggiScienza Il Corriere della Serra).
I lavori sono stati aperti da Christiana Figueres, executive secretary United Nations Framework Convention on Climate Change, che ha chiesto ai delegati di essere pratici, concreti e operativi per poter formulare delle risposte scientifiche, tecnologiche, politiche ai vari aspetti del problema, ma soprattutto per trovare i modi affinché l’impatto dei cambiamenti climatici non comprometta il livello di sviluppo faticosamente raggiunto negli ultimi decenni. Non sembra un compito molto facile.
Tra i primi interventi, gli scienziati cinesi, forse per dimostrare il loro impegno per l’ambiente, hanno presentato i dati ricavati dalle grotte delle montagne di Taihang, vicine alla provincia di Beijing, che dimostrerebbero che l’impatto delle attività antropiche ha avuto un effetto sul clima della regione.
La conferenza chiuderà il 9 ottobre e si può seguire attraverso il sito.
OggiScienza - Tra gli scopi della conferenza, oltre a fare il punto sulla situazione mondiale, c’è anche quello di stabilire degli impegni condivisi da tutti i paesi industrializzati che hanno ratificato il Protocollo di Kyoto per il periodo dal 2012 in poi, in preparazione dell’importante incontro di Cancun previsto dal 29 novembre al dicembre 2010, dove si dovranno prendere degli impegni concreti. Si spera in un risultato migliore del fallimento conclamato della precedente COP15 che si era tenuta a Copenhagen nel dicembre 2009 (si veda lo speciale di OggiScienza Il Corriere della Serra).I lavori sono stati aperti da Christiana Figueres, executive secretary United Nations Framework Convention on Climate Change, che ha chiesto ai delegati di essere pratici, concreti e operativi per poter formulare delle risposte scientifiche, tecnologiche, politiche ai vari aspetti del problema, ma soprattutto per trovare i modi affinché l’impatto dei cambiamenti climatici non comprometta il livello di sviluppo faticosamente raggiunto negli ultimi decenni. Non sembra un compito molto facile.
Tra i primi interventi, gli scienziati cinesi, forse per dimostrare il loro impegno per l’ambiente, hanno presentato i dati ricavati dalle grotte delle montagne di Taihang, vicine alla provincia di Beijing, che dimostrerebbero che l’impatto delle attività antropiche ha avuto un effetto sul clima della regione.
La conferenza chiuderà il 9 ottobre e si può seguire attraverso il sito.
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