martedì, agosto 10, 2010
“Settecentocinquantamila anime in marcia”: è questo il titolo del quotidiano pachistano ‘Dawn’ per raccontare il dramma degli abitanti di Muzaffargarh, città della provincia del Punjab e capoluogo dell’omonimo distretto, nel nord-est del paese.

Agenzia Misna - L’ordine di evacuazione per il rischio di esondazione delle acque dell’Indo e del Chenab è stato dato dall’amministrazione locale ed è arrivato alla popolazione attraverso gli altoparlanti delle moschee. “Diffuso alle 4 del mattino – scrive il ‘Dawn’ – l’ordine ha lasciato senza parola i 400 mila abitanti di Muzaffargarh e i 350 mila provenienti da piccole città e villaggi che avevano trovato rifugio proprio qui per sfuggire alla furia dei fiumi”. Ma quello di Muzaffargarh è solo un tassello di un disastro naturale che secondo dati dell’Onu ha colpito in maniera diversa e con conseguenze ancora da valutare quasi 14 milioni di abitanti di varie regioni del Pakistan, da nord a sud. “E’ un dramma di grandi dimensioni, di enorme magnitudine” ha detto John Holmes, vice-segretario generale dell’Onu con delega per gli aiuti umanitari, cercando aggettivi che potessero in qualche modo dare un’immagine di quanto sta avvenendo. Secono l’Onu sono urgentemente necessari rifugi temporanei per almeno due milioni di persone, senza contare i bisogni in termini di generi di prima necessità e acqua potabile e senza contare le persone evacuate in queste ultime ore. Come in casi del genere, i bambini sono la categoria più vulnerabile e il rischio maggiore cui si sta cercando di porre rimedio è la diarrea. Incerto il numero di quanti non sono ancora stati raggiunti dai soccorritori, per la pioggia che cade ormai incessantemente da dieci giorni, per l’impossibilità di utilizzare strade ed elicotteri. Critiche, scrive ancora il ‘Dawn’, sono state rivolte al governo, accusato di aver gestito male l’emergenza e di aver ritardato l’invio di aiuti. Accuse di aver sottostimato il problema sono state espresse nei confronti del presidente Asif Ali Zardari rientrato solo oggi nel paese dopo un viaggio che lo ha portato nel regno Unito e in Francia proprio mentre la catastrofe era in corso. Difficile, al momento, un bilancio credibile dei danni e delle vittime, sebbene diverse fonti riferiscano di almeno 1600 morti e di un migliaio di feriti.


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