sabato, agosto 28, 2010
Un centinaio di agricoltori, provenienti da diverse zone del paese, si sono riuniti per due giorni a Ifon, nello stato meridionale di Osun, in occasione della presentazione della “nuova manioca”, una varietà migliorata del tubero e più resistente alle malattie.

Agenzia Misna - A tenere la conferenza è il professor Okechukwu Richardson, docente di agronomia dell’Istituto Internazionale di Agricoltura Tropicale (Iita) di Ibadan (Nigeria sud-ovest) venuto per raccontare le virtù della nuova manioca, migliorata grazie ad innesti ma non geneticamente modificata, che presenta una resa del 30% in più rispetto a quella tradizionale e più resistente agli attacchi di cocciniglia e acari. “Grazie alle sue proprietà – spiega - la nuova manioca può aiutare a contrastare crisi alimentari come quella attualmente in corso in Niger e altri paesi della fascia del Sahel”. Alimento di base per centinaia di milioni di africani, la manioca viene utilizzata per preparare piatti tradizionali come il “fufu” o il “gari”, ma serve anche per nutrire il bestiame. L’arbusto, inoltre, sta diventando sempre più richiesto anche al di là del continente africano per la produzione di etanolo, glucosio, amido o farine. In seguito all’impennata dei prezzi dei beni di prima necessità cominciata nel 2008, e degenerata in numerosi paesi africani nelle “rivolte del pane” l’Iita ha inaugurato lo scorso anno progetti di ricerca volti a sviluppare varietà migliorate di sementi. Oltre alla Nigeria, partecipano al programma coltivatori di Ghana, Sierra Leone, Tanzania, Malawi, Mozambico e Repubblica Democratica del Congo.


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