Favorire il benessere dei popoli indigeni e consolidare i rapporti con loro, nel rispetto delle tradizioni, la storia, la cultura, i loro diritti.
Radio Vaticana - E’ l’obiettivo della Giornata Internazionale dei popoli indigeni che si celebra il 9 agosto per iniziativa dell’ONU. Per l’occasione il Segretario Generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon ha lanciato un appello ai governi e alla società civile per intensificare gli sforzi volti a favorire il benessere dei popoli autoctoni del mondo, la loro integrazione e la conoscenza delle loro culture, delle storie, dei sistemi di valori. “I popoli indigeni – ha ricordato in un messaggio Ban Ki-moon - hanno conservato gran parte della storia culturale dell’umanità. Essi parlano la maggior parte delle lingue del mondo e hanno ereditato e trasmesso un bagaglio di conoscenze, forme artistiche e tradizioni culturali e religiose”. Tuttavia in molte aree del globo essi “sono ancora vittime del razzismo, delle cattive condizioni di salute e della povertà estrema. In molte società le loro lingue, religioni e tradizioni culturali sono stigmatizzate ed esecrate”. Il Segretario Generale dell’ONU ha quindi citato i dati del primo rapporto delle Nazioni Unite sullo 'Stato dei Popoli Indigeni nel Mondo', aggiornato a gennaio 2010, che riporta “statistiche allarmanti. In alcuni Paesi i popoli indigeni sono 600 volte più esposti al rischio di contrarre la tubercolosi rispetto al resto della popolazione. In altri, invece, un bambino indigeno muore 20 anni prima rispetto a un suo compatriota non indigeno”. Un dramma che richiama “i Governi e la società civile ad adempiere al loro impegno per migliorare le condizioni dei popoli indigeni in ogni parte del mondo”. E per offrire nuove occasioni di conoscenza dei popoli autoctoni quest’anno il tema della Giornata è stato dedicato ai produttori cinematografici indigeni, che – è l’auspicio di Ban Ki-moon - “ci danno la possibilità di affacciarci alle loro comunità, alle loro culture e alla loro storia. Il loro lavoro ci porta a conoscere sistemi di credenze e filosofie; coglie sia la vita quotidiana che lo spirito delle comunità indigene”.
Radio Vaticana - E’ l’obiettivo della Giornata Internazionale dei popoli indigeni che si celebra il 9 agosto per iniziativa dell’ONU. Per l’occasione il Segretario Generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon ha lanciato un appello ai governi e alla società civile per intensificare gli sforzi volti a favorire il benessere dei popoli autoctoni del mondo, la loro integrazione e la conoscenza delle loro culture, delle storie, dei sistemi di valori. “I popoli indigeni – ha ricordato in un messaggio Ban Ki-moon - hanno conservato gran parte della storia culturale dell’umanità. Essi parlano la maggior parte delle lingue del mondo e hanno ereditato e trasmesso un bagaglio di conoscenze, forme artistiche e tradizioni culturali e religiose”. Tuttavia in molte aree del globo essi “sono ancora vittime del razzismo, delle cattive condizioni di salute e della povertà estrema. In molte società le loro lingue, religioni e tradizioni culturali sono stigmatizzate ed esecrate”. Il Segretario Generale dell’ONU ha quindi citato i dati del primo rapporto delle Nazioni Unite sullo 'Stato dei Popoli Indigeni nel Mondo', aggiornato a gennaio 2010, che riporta “statistiche allarmanti. In alcuni Paesi i popoli indigeni sono 600 volte più esposti al rischio di contrarre la tubercolosi rispetto al resto della popolazione. In altri, invece, un bambino indigeno muore 20 anni prima rispetto a un suo compatriota non indigeno”. Un dramma che richiama “i Governi e la società civile ad adempiere al loro impegno per migliorare le condizioni dei popoli indigeni in ogni parte del mondo”. E per offrire nuove occasioni di conoscenza dei popoli autoctoni quest’anno il tema della Giornata è stato dedicato ai produttori cinematografici indigeni, che – è l’auspicio di Ban Ki-moon - “ci danno la possibilità di affacciarci alle loro comunità, alle loro culture e alla loro storia. Il loro lavoro ci porta a conoscere sistemi di credenze e filosofie; coglie sia la vita quotidiana che lo spirito delle comunità indigene”.| Tweet |
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