lunedì, agosto 09, 2010
A 50 anni dalla morte di don Luigi Sturzo, sacerdote, fondatore del Partito Popolare Italiano, si è chiuso ieri l’anno celebrativo indetto dalla diocesi di Caltagirone, in Sicilia, per ricordare la figura dello statista, scomparso nel 1959, di cui è in corso il processo di beatificazione.

Radio Vaticana - La politica è sempre e solo servizio “che unisce e costruisce” mai “potere che invece prevarica e divide” ha ricordato nella Santa Messa di ieri l'arcivescovo Angelo Amato, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, che ha riproposto la figura di don Sturzo come esempio per gli italiani ed in particolare per i politici. Per monsignor Amato la “politica come attività di servizio” è uno dei tre pilastri della sempre attuale “profezia politica” di don Sturzo. Gli altri due sono “l'affermazione che la vera vita è quella dello spirito, per cui la vita di grazia non è una sovrapposizione ma una trasformazione dell'esistenza e dell'attività umana”, e la “considerazione che il Cristianesimo è l'unica vera rivoluzione della storia umana, perché edifica senza distruggere, rinnova nella continuità, promuove la comunione”. “La lettura della vita e degli scritti di don Sturzo – ha ricordato nell’omelia mons. Amato - mi ha fatto scoprire uno straordinario ministro di Dio, che ha coniugato Vangelo e politica, traducendo il suo ministero sacerdotale in carità politica”. “La sua opera e le sue intuizioni – ha aggiunto - sarebbero ancora di grande ispirazione per tutti, soprattutto per coloro che desiderano tradurre la verità evangelica nella concretezza dell'azione sociopolitica”. Per il prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, l'impronta sacerdotale dell'azione sturziana “fa sì che né la politica né l'economia possano essere promotrici di bene comune se lo spirito del servizio non prevale sulla materia del potere”: don Sturzo “fece irrompere il soprannaturale nella politica. E solo così l'azione politica rivela tutto il suo potenziale di bene comune e di giustizia”.


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