Tifosi dell'Atalanta lanciano fumogeni e petardi contro Maroni al «Berghem Fest». La protesta contro la tessera del tifoso. Il ministro dell'Interno: «Con loro non parlo, si scordino lo stadio».
Corriere della Sera - Fumogeni e petardi hanno interrotto a lungo il dibattito tra i ministri Maroni, Tremonti e Calderoli al «Berghem Fest» ad Alzano Lombardo. Sono stati i tifosi dell'Atalanta che hanno fatto irruzione per protestare contro la tessera del tifoso. Mentre Maroni stava parlando dal palco, il discorso è stato interrotto dal dissenso dei tifosi. Sollecitato dall'intervistatore a commentare l'accaduto, Maroni ha detto: «Questi non sono tifosi, io con i violenti non parlo. Parlo con i tifosi veri».
L'ASSALTO AL PALCO - Tutto è cominciato verso le 22, quando circa 500 tifosi si sono presentati nei pressi dei cancelli per manifestare contro la tessera del tifoso introdotta dal ministro dell'Interno. Una mezz'ora più tardi, una settantina di questi sono riusciti ad aggirare il servizio d'ordine e sono arrivati fino al retro del palco, da dove hanno lanciato i petardi e i fumogeni. Attimi di tensione si sono registrati anche lungo le strade adiacenti alla festa: nei tafferugli almeno un paio di agenti sono rimasti feriti, per fortuna in maniera non grave, mentre gli ultras hanno dato alle fiamme un'auto dei carabinieri, a una della polizia locale e altre tre automobili. Alcuni dei responsabili sono stati subito identificati dalle forze dell'ordine, fermati e portati in questura. «Mi sforzo di capire le loro ragioni ma francamente non le capisco» ha detto poi Maroni al pubblico della festa della Lega che lo ha applaudito copiosamente.
Violenza al «Berghem fest» Violenza al «Berghem fest» Violenza al «Berghem fest» Violenza al «Berghem fest» Violenza al «Berghem fest» Violenza al «Berghem fest» Violenza al «Berghem fest» Violenza al «Berghem fest»
PUNIZIONI SEVERE - «Saranno presi provvedimenti severi nei confronti di chi ha commesso atti di violenza - ha poi fatto sapere il ministro - . Su questo non c'è dubbio. Salvaguardando allo stesso tempo i tifosi veri, che domenica potranno seguire l'Atalanta». Di certo è che «chi ha determinato quanto accaduto può scordarsi di entrare negli stadi per molto tempo». Il ministro dell'Interno Roberto Maroni, non ha dubbi sul fatto che i responsabili dovranno essere puniti. «Quello che è avvenuto è molto grave - ha aggiunto Maroni -. La violenza non è mai giustificabile, mai accettabile». I responsabili del blitz alla festa della Lega «saranno identificati e saranno colpiti e puniti duramente - assicura il ministro - come merita chi commette atti di violenza come questi». «Quello che è avvenuto - ha spiegato - conferma la mia convinzione che ci sono i tifosi e ci sono i violenti. E nei confronti dei violenti non c'è possibilità di mediazione. I violenti devono essere fermati, lo facciamo e continueremo a farlo. La tessera del tifoso è uno strumento utile proprio in questa direzione».
LA PROTESTA - I tifosi, che avevano il volto coperto da sciarpe dell'Atalanta, si sono poi allontanati dalla manifestazione, dopo che i vigili del fuoco hanno spento le fiamme, causate dalle bombe carta e dai fumogeni. La contestazione, come detto, era nata da una controversia sulla tessera del tifoso, che alcuni supporter atalantini temevano di non poter ricevere essendo stati in passato colpiti dal Daspo. Prima del dibattito sul palco, l'assessore regionale al territorio Daniele Belotti si era offerto di rappresentare le istanze degli ultras al titolare del Viminale. Ma un diverbio tra gli stessi tifosi ha fatto naufragare la «trattativa» e dunque i nerazzurri si sono scatenati lanciando bombe carta e fumogeni. Giacomo Stucchi, deputato leghista e lui stesso tifoso, ha bollato la contestazione: «non sono tifosi, sono solo violenti».
Corriere della Sera - Fumogeni e petardi hanno interrotto a lungo il dibattito tra i ministri Maroni, Tremonti e Calderoli al «Berghem Fest» ad Alzano Lombardo. Sono stati i tifosi dell'Atalanta che hanno fatto irruzione per protestare contro la tessera del tifoso. Mentre Maroni stava parlando dal palco, il discorso è stato interrotto dal dissenso dei tifosi. Sollecitato dall'intervistatore a commentare l'accaduto, Maroni ha detto: «Questi non sono tifosi, io con i violenti non parlo. Parlo con i tifosi veri».L'ASSALTO AL PALCO - Tutto è cominciato verso le 22, quando circa 500 tifosi si sono presentati nei pressi dei cancelli per manifestare contro la tessera del tifoso introdotta dal ministro dell'Interno. Una mezz'ora più tardi, una settantina di questi sono riusciti ad aggirare il servizio d'ordine e sono arrivati fino al retro del palco, da dove hanno lanciato i petardi e i fumogeni. Attimi di tensione si sono registrati anche lungo le strade adiacenti alla festa: nei tafferugli almeno un paio di agenti sono rimasti feriti, per fortuna in maniera non grave, mentre gli ultras hanno dato alle fiamme un'auto dei carabinieri, a una della polizia locale e altre tre automobili. Alcuni dei responsabili sono stati subito identificati dalle forze dell'ordine, fermati e portati in questura. «Mi sforzo di capire le loro ragioni ma francamente non le capisco» ha detto poi Maroni al pubblico della festa della Lega che lo ha applaudito copiosamente.
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PUNIZIONI SEVERE - «Saranno presi provvedimenti severi nei confronti di chi ha commesso atti di violenza - ha poi fatto sapere il ministro - . Su questo non c'è dubbio. Salvaguardando allo stesso tempo i tifosi veri, che domenica potranno seguire l'Atalanta». Di certo è che «chi ha determinato quanto accaduto può scordarsi di entrare negli stadi per molto tempo». Il ministro dell'Interno Roberto Maroni, non ha dubbi sul fatto che i responsabili dovranno essere puniti. «Quello che è avvenuto è molto grave - ha aggiunto Maroni -. La violenza non è mai giustificabile, mai accettabile». I responsabili del blitz alla festa della Lega «saranno identificati e saranno colpiti e puniti duramente - assicura il ministro - come merita chi commette atti di violenza come questi». «Quello che è avvenuto - ha spiegato - conferma la mia convinzione che ci sono i tifosi e ci sono i violenti. E nei confronti dei violenti non c'è possibilità di mediazione. I violenti devono essere fermati, lo facciamo e continueremo a farlo. La tessera del tifoso è uno strumento utile proprio in questa direzione».
LA PROTESTA - I tifosi, che avevano il volto coperto da sciarpe dell'Atalanta, si sono poi allontanati dalla manifestazione, dopo che i vigili del fuoco hanno spento le fiamme, causate dalle bombe carta e dai fumogeni. La contestazione, come detto, era nata da una controversia sulla tessera del tifoso, che alcuni supporter atalantini temevano di non poter ricevere essendo stati in passato colpiti dal Daspo. Prima del dibattito sul palco, l'assessore regionale al territorio Daniele Belotti si era offerto di rappresentare le istanze degli ultras al titolare del Viminale. Ma un diverbio tra gli stessi tifosi ha fatto naufragare la «trattativa» e dunque i nerazzurri si sono scatenati lanciando bombe carta e fumogeni. Giacomo Stucchi, deputato leghista e lui stesso tifoso, ha bollato la contestazione: «non sono tifosi, sono solo violenti».
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