sabato, maggio 01, 2010
La Casa Bianca annuncia il provvedimento in seguito al disastro ambientale al largo della Louisiana

GreenReport - Dopo che il greggio fuoriuscito da quello che i media Usa definiscono ormai il più grande disastro ambientale petrolifero della storia del Paese, mentre la marea nera - nonostante il disperato e criminale incendio appiccato alla gigantesca macchia di idrocarburi - sta toccando le coste della Louisiana, il senior adviser della Casa Bianca, David Axelrod ha annunciato a Good morning America che «Nessuna perforazione (petrolifera) supplementare sarà autorizzata per nessuno fino a che non scopriremo cosa è successo». E' esattamente quello che avevano chiesto ad Obama le associazioni ambientaliste statunitensi i cui siti e petizioni online sono presi d'assalto dai cittadini americani indignati per il disastro ambientale provocato nel Golfo del Messico dall'incendio e affondamento della piattaforma offshore della Bp.

Il direttore esecutivo di Sierra Club, Michael Brune, ha dichiarato: «Siamo lieti che la Casa Bianca abbia indicato la sospensione di ogni nuova perforazione off-shore durante il periodo dell'inchiesta, ma non ci dovrebbe essere alcun dubbio che le perforazione sono dannose, troppo sporche e pericolosa per le nostre coste e le persone che vi abitano. Questo impianto offshore doveva essere "state-of-the-art". Ci hanno assicurato più volte che le centinaia di impianti di perforazione in mare aperto, di fronte alle nostre spiagge sono assolutamente sicuri. Ora abbiamo visto i lavoratori morti tragicamente. Abbiamo visto il nostro oceano illuminato dalle fiamme, e stiamo a guardare centinaia di migliaia di galloni di olio tossico filtrare verso le zone umide e degli habitat della fauna selvatica».

«Un disastro come questo - prosegue - potrebbe accadere in una qualsiasi delle centinaia di piattaforme di trivellazione al largo delle nostre coste, in qualsiasi momento. Potrebbe accadere nei siti di perforazione che hanno proposto di aprire davanti alle spiagge della costa atlantica. Non abbiamo bisogno di pagare questo prezzo per l'energia. Abbiamo un'abbondanza di soluzioni energetiche pulite già in corso che metterebbero fine alla nostra dipendenza dagli sporchi combustibili fossili, creerebbero buoni e sicuri posti di lavoro, e infonderebbero nuova vita alla nostra economia. Siamo in grado di risparmiare più petrolio attraverso semplici misure di efficienza energetica di quanto possa essere recuperato dalla nuove perforazione sulle nostre coste. Questo disastro cambia tutto. Abbiamo toccato il fondo nella nostra dipendenza dai combustibili fossili. Questa tragedia dovrebbe essere un allarme. E' il momento di cancellare per sempre le trivellazione off-shore dalla nostra agenda».

Intanto la fuoriuscita di petrolio supera il peggiore scenario previsto dalla BP: lo sversamento è stimato in circa 210.000 galloni al giorno. Nel piano presentato dalla Bp si parlava, nello scenario peggiore, di 162.000 galloni al giorno. Il disastro avrebbe potuto essere impedito da un apposito "shut-off switch", un interruttore per l'arresto, ma la BP non lo aveva acquistato e la società che eseguiva la perforazione aveva messo in dubbio la sua efficacia rispetto al costo ritenuto eccessivo.

Il Minerals management service Usa, che sovrintende alle perforazioni in mare aperto, aveva deciso che "l'interruttore" non era necessario. Al ritmo attuale, la perdita potrebbe superare entro la prossima settimana le dimensioni della fuoriuscita della Santa Barbara del 1969, un disastro petrolifero che portò alla moratoria delle perforazioni di gas e petrolio al largo delle coste del Pacifico e Atlantico.

Si teme il peggio: alcuni esperti pensano che ci vorranno dai 3 ai 4 mesi per contenere lo sversamento, se fosse così la marea nera supererebbe per dimensioni quella provocata dalla Exxon Valdez nel 1989 in Alaska. Dal 2001 ad oggi sulle piattaforme offshore nel Golfo del Messico ci sono stati 59 morti, oltre 1.300 infortuni, 853 incendi. Lavorare nell'industria petrolifera americana è addirittura più pericoloso che lavorare in quella del carbone. La Bp però ha fatto 5,6 miliardi di dollari di profitti solo durante il primo trimestre del 2010.

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