lunedì, aprile 12, 2010
Il nostro Carlo Mafera ci racconta un nuovo Sabato Mariano...

Padre Denis M. Kulandaisamy O.S. M. professore al “Marianum” di Roma ha presentato il 10 aprile presso la basilica do S. Maria in via Lata nel XVII incontro dei “Sabati Mariani” due figure sacerdotali che si sono distinte nel secolo scorso nell’approfondimento mariologico. Si tratta di Padre Gabriele Roschini (1900-1977) e di Padre Ignacio Calabuig (1931-2005). Spesso leggiamo le encicliche o delle bellissime preghiere pensando che queste edifichino la nostra fede e la promuovano facendola crescere straordinariamente. Ma forse non ci rendiamo conto che, dietro quella lettura magari frettolosa, si nasconde un lavoro certosino di approfondimento. I sacerdoti su menzionati sono l’esempio di chi si è macerato dentro la Parola e in particolare dentro la Parola riguardante Maria consacrando così tutta la loro esistenza. Il motto di padre Roschini era infatti “De Maria numquam satis” e cioè di Maria non si parla mai abbastanza. Spezzare la Parola, riscoprire significati sempre più profondi, più reconditi. Cercare analogie tra l’una e l’altra nell’ambito di quelle mariologiche era il desiderio profondo di padre Roschini e di padre Calabuig. Il primo fu tra i principali consulenti mariani di Paolo VI e l’estensore della Lumen Gentium nella parte che riguardava Maria e cioè il capitolo ottavo. Invece padre Ignacio Calabuig, quale insigne liturgista, fu l’autore dell’esortazione apostolica Marialis Cultus firmata da Paolo VI. E fu anche l’autore della “Collectio Missarum de Beata Virgine” dimostrando una profonda competenza e sapienza nella liturgia mariana. Chissà quante volte abbiamo letto qualche preghiera mariana e abbiamo sentito Maria ancora più vicina a noi, alla nostra gioia o al nostro dolore. E chissà quante volte ci siamo chiesti come fosse bella quella meditazione o quella liturgia mariana o profondo quel determinato studio sulla Madonna. Sicuramente tra quelli letti nell’ambito mariologico avremo trovato, senza saperlo, sia quelli di padre Roschini che quelli di padre Calabuig. Infatti entrambi hanno introdotto una mariologia rigorosamente scientifica con riferimenti biblici precisi, con un linguaggio improntato alla sobrietà espressiva. Hanno cercato di evitare anche quel sentimentalismo, quell’enfasi retorica di cui era infarcita la mariologia pre-conciliare. Hanno entrambi scongiurato quell’immagine oleografica che era stata precedentemente proposta di una Madonna “Tuttasanta” scollegata dall’importantissima relazione comunionale con il Figlio e con la Chiesa per la salvezza dell’umanità e invece hanno messo ben in evidenza il Suo ruolo di corredentrice. Ci avviamo verso la conclusione di questi trentaduesimi Sabati Mariani e rimane centrale il pensiero mariologico di quest’anno sacerdotale, anch’esso al suo termine, e cioè la relazione inscindibile tra Maria e il sacerdote. Il riferimento evangelico dove si trova tale relazione è in Giovanni (Gv 19,27-27) in Maria sotto la Croce del Figlio- Signore. Maria è lì costituita “Madre” della Chiesa, madre dei discepoli, madre dei sacerdoti, “Presenza” anche a motivo del suo successivo essere nel Cenacolo orante con gli apostoli in attesa dello Spirito. E “Memoria” credente e testimoniale dell’evento dell’incarnazione e della Pasqua. Ecco un esempio di rigorosa e scientifica mariologia di cui padre Gabriele Roschini e padre Ignacio Calabuig erano dei veri maestri, l’uno più sul versante teologico e l’altro su quello liturgico. Mi piace concludere con un particolare molto significativo a dimostrazione della validità di queste due grandissime figure sacerdotali. Quasi tutte le “Via Crucis” guidate dal Santo Padre Giovanni Paolo II, il Venerdì Santo al Colosseo sono state riviste, corrette e completate proprio da padre Ignacio Calabuig. Forse, se la nostra fede è aumentata, lo dobbiamo proprio a questi sacerdoti santi che, nel silenzio e nel nascondimento ma anche nella profondissima competenza, hanno scoperto e riscoperto nuove modalità e nuove espressioni dell’Unica Parola Mariana contenuta nei Vangeli. Dobbiamo ringraziarli come fece mons. Marini nel discorso di commiato a padre Ignacio Calabuig morto l’8 febbraio 2005 “Grazie per la testimonianza di amore a Santa Maria, alla Chiesa e alla liturgia”.

È presente 1 commento

Anonimo ha detto...

Dagli Atti del Coniclio si sa che i principali estensori del capitolo VIII della Lumen gentium erano stati mons. Philips e P. Balic.

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