lunedì, aprile 19, 2010
Sono almeno 11.500 i rappresentanti di 107 paesi attesi da oggi a Cochabamba, nel centro della Bolivia, per la Conferenza mondiale dei popoli sui cambiamenti climatici e i diritti della Madre Terra, promossa dal governo del primo presidente indigeno Evo Morales.

Agenzia Misna - Dovrebbero esserci anche quattro presidenti latinoamericani – il venezuelano Hugo Chávez, l’ecuadoriano Rafael Correa, il paraguayano Fernando Lugo e il nicaraguense Daniel Ortega – chiamati a offrire il loro contributo per una nuova strategia globale a tutela dell’ambiente. ‘Invitati d’onore’ i popoli indigeni dell’Amazzonia, regione condivisa da nove paesi sudamericani, con il loro stile ancestrale di convivenza con la Madre Terra - il cosiddetto "Buen Vivir" - che tenta di resistere all’industrializzazione dilagante promossa dal nord del mondo. L'incontro si aprirà con l’analisi delle cause strutturali dei mutamenti climatici planetari per discutere poi di armonia con la natura, migranti climatici, popoli indigeni, debito climatico, protocollo di Kyoto, sviluppo di tecnologie sostenibili, ma anche agricoltura e sovranità alimentare. La Conferenza di Cochabamba, unica nel suo genere, è stata convocata in vista di quella organizzata dall’Onu in Messico a fine anno.


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