Capo dello Stato a Damasco: preoccupazione per i nuovi insediamenti a Gerusalemme est. "E' parte del processo di pace la restituzione dei territori e la restituzione del Golan": lo afferma il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, al termine dei colloqui con il presidente della Siria Bashar Al Assad parlando degli equilibri mediorientali e in particolare del ruolo di Israele.
Ansa.it - La questione della restituzione della Alture del Golan alla Siria da parte di Israele, ha sottolineato il Capo dello Stato Giorgio Napolitano al termine dei colloquio con il presidente siriano Bashar al-Assad, è stata già comunque "posta" dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi nel corso del viaggio del premier, avvenuto recentemente, in Israele. Che questo sia stato uno dei temi affrontati nel corso dei colloqui tra Napolitano e Assad è anche quanto affermato dal rais di Damasco che ha sottolineato come "vi sia stato il sostegno dell'Italia alla Siria affinché possa recuperare il Golan occupato". "Siamo molto preoccupati per i nuovi insediamenti a Gerusalemme Est e per le conseguenze che possono scaturire": lo ha detto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nel corso delle dichiarazioni alla stampa al termine dell'incontro con il presidente siriano Bashar Al-Assad.Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha poi ribadito la posizione dell'Italia in merito al conflitto israelo-palestinese: "Siamo persuasi che la sola soluzione sia 'Due Popoli, due Stati'. Vi è infatti il diritto del popolo palestinese a fondare uno Stato vitale e indipendente e il diritto di Israele - ha detto il Capo dello Stato - alla propria esistenza e a vivere in sicurezza". Napolitano ha evidenziato inoltre come sia "essenziale" non dimenticare "la questione umanitaria". Per quanto riguarda la preoccupazione per le conseguenze che possono scaturire dalla decisione di Israele di procedere con nuovi insediamenti a Gerusalemme Est, Napolitano ha spiegato come questo sia d'altro canto un sentimento condiviso da tutta l'Unione europea e dagli Stati Uniti.
RAZZO SU ISRAELE, UN MORTO. ULTRARADICALI RIVENDICANO - Un razzo Qassam, sparato dalla Striscia di Gaza, è esploso in territorio israeliano nel centro comunitario Nativ Hasara, causando la morte di un lavoratore immigrato thailandese. L'uomo era stato ferito in modo grave ma secondo fonti mediche è morto durante il trasporto verso l'ospedale di Ashqelon per la gravità delle lesioni causate dalle schegge dell'ordigno. Una piccola fazione ultraradicale islamica, ispirata apparentemente agli slogan di Al Qaida, ha rivendicato il lancio del razzo.
Il razzo, caduto nelle immediate vicinanze del confine, è il terzo lanciato da ieri sera sul sud d'Israele, ma è il primo da tempo a provocare vittime. L'episodio segna un'improvvisa recrudescenza di attacchi che coincide con l'arrivo in queste ore nella Striscia di Gaza - territorio controllato dagli islamico radicali palestinesi di Hamas, teatro di visite assai rare da parte di alti esponenti della comunità internazionale - della rappresentante della politica Estera dell'Ue, Catherine Ashton. (continua a leggere)
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