Per la prima volta il tasso di deforestazione del pianeta è in calo, grazie soprattutto a migliori politiche ambientali, pur restando a livelli allarmanti in alcuni paesi.
Agenzia Misna - E’ la conclusione di un rapporto dell’Organizzazione dell’Onu per l’alimentazione e l’agricoltura (Fao) presentato oggi a Roma, che fa il punto sull’ultimo decennio. I dati raccolti e analizzati nel ‘The global forest resources assessment 2010’ (questo il titolo in inglese del rapporto) mostrano che tra il 2000 e il 2010 a livello globale 13 milioni di ettari di foreste sono state riconvertite ad altri usi o persi, rispetto ai 16 milioni di ettari del decennio precedente. Nello stesso periodo, inoltre, grazie soprattutto ad ambiziosi programmi di riforestazione in corso d’opera in Cina, India, Vietnam e Stati Uniti, e a migliori politiche di conservazione in Brasile, ogni anno sono stati recuperati sette milioni di ettari. Il bilancio finale tra forestazione e deforestazione tra il 2000 e il 2010 è così, secondo la Fao, pari a una riduzione media annua delle foreste del pianeta di 5,2 milioni di ettari, contro gli 8,3 del decennio precedente. Un passo avanti, seppure ancora con il segno negativo, sottolinea la Fao che apre un periodo di opportunità da cogliere entro il 2020 quando è prevista la conclusione dei piani di forestazione in Asia e America. “Per la prima volta - ha detto Eduardo Rojas, vice-direttore generale del Dipartimento per le foreste della Fao – i dati indicano un calo del tasso di deforestazione globale reso possibile dagli sforzi concertati a livello locale e internazionale. Tuttavia la deforestazione resta tuttora alta in molti paesi ed è in calo l’area della foresta primaria, quella mai interessata da attività umane”. Rojas ha anche sottolineato che molti paesi hanno migliorato politiche forestali e normative vigenti, riservando ampie aree all’uso di comunità locali e popolazioni indigene. Ricordando come la difesa delle aree forestali sia strettamente connessa agli sforzi per contrastare il surriscaldamento del pianeta, Mette Loyche Wilkie, coordinatrice del rapporto, ha ricordato che la diminuzione del tasso di deforestazione ha contribuito a ridurre le emissioni inquinanti: “Tuttavia – ha concluso – occorre applicare misure permanenti per ridurre significativamente e ulteriormente gli attuali tassi di deforestazione e degrado ambientale”.
Agenzia Misna - E’ la conclusione di un rapporto dell’Organizzazione dell’Onu per l’alimentazione e l’agricoltura (Fao) presentato oggi a Roma, che fa il punto sull’ultimo decennio. I dati raccolti e analizzati nel ‘The global forest resources assessment 2010’ (questo il titolo in inglese del rapporto) mostrano che tra il 2000 e il 2010 a livello globale 13 milioni di ettari di foreste sono state riconvertite ad altri usi o persi, rispetto ai 16 milioni di ettari del decennio precedente. Nello stesso periodo, inoltre, grazie soprattutto ad ambiziosi programmi di riforestazione in corso d’opera in Cina, India, Vietnam e Stati Uniti, e a migliori politiche di conservazione in Brasile, ogni anno sono stati recuperati sette milioni di ettari. Il bilancio finale tra forestazione e deforestazione tra il 2000 e il 2010 è così, secondo la Fao, pari a una riduzione media annua delle foreste del pianeta di 5,2 milioni di ettari, contro gli 8,3 del decennio precedente. Un passo avanti, seppure ancora con il segno negativo, sottolinea la Fao che apre un periodo di opportunità da cogliere entro il 2020 quando è prevista la conclusione dei piani di forestazione in Asia e America. “Per la prima volta - ha detto Eduardo Rojas, vice-direttore generale del Dipartimento per le foreste della Fao – i dati indicano un calo del tasso di deforestazione globale reso possibile dagli sforzi concertati a livello locale e internazionale. Tuttavia la deforestazione resta tuttora alta in molti paesi ed è in calo l’area della foresta primaria, quella mai interessata da attività umane”. Rojas ha anche sottolineato che molti paesi hanno migliorato politiche forestali e normative vigenti, riservando ampie aree all’uso di comunità locali e popolazioni indigene. Ricordando come la difesa delle aree forestali sia strettamente connessa agli sforzi per contrastare il surriscaldamento del pianeta, Mette Loyche Wilkie, coordinatrice del rapporto, ha ricordato che la diminuzione del tasso di deforestazione ha contribuito a ridurre le emissioni inquinanti: “Tuttavia – ha concluso – occorre applicare misure permanenti per ridurre significativamente e ulteriormente gli attuali tassi di deforestazione e degrado ambientale”.| Tweet |
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