Migliaia di salvadoregni hanno preso parte nel fine-settimana all’inizio delle celebrazioni per il 30° anniversario dell’uccisione di monsignor Oscar Anulfo Romero y Galdámez, arcivescovo di San Salvador, assassinato da un cecchino il 24 Marzo 1980 mentre celebrava messa nell’ospedale della Divina Provvidenza, nella capitale.
Agenzia Misna - Portando striscioni e fotografie del presule, conosciuto tra l’altro con l’appellativo di ‘San Romero d’America’, quattro distinti cortei sono confluiti da diversi punti della città fino alla Cattedrale Metropolitana dove è stata celebrata la prima giornata giovanile in memoria dell’arcivescovo. “L’eredità di Monsignor Romero va oltre i confini del Salvador, le sue parole risuonano ancora oggi” ha detto il cardinale Rodolfo Quezada Toruño, arcivescovo di Guatemala, nell’omelia della messa che ha presieduto presso la Cattedrale. Parlando a una radio locale, il porporato ha inoltre ricordato monsignor Romero come “un grande pastore e un grande martire che può influire molto nell’educazione dei giovani”. Anche il presidente Mauricio Funes, che aveva già dedicato la sua vittoria elettorale, nel 2009, all’arcivescovo ucciso, si è recato presso il monumento del ‘Divino Salvador del Mundo’ situato nella Plaza las Américas, da dove è partito uno dei cortei, per rendere omaggio a monsignor Romero, “uno degli uomini – ha detto - che più si è impegnato per il cambiamento di questo paese e che è sempre vivo tra noi, nonostante lo abbiano voluto fare tacere”. Secondo Funes, il primo presidente di sinistra nella storia del Salvador, “Romero continua a orientare il popolo salvadoregno ed è e continuerà ad essere un riferimento obbligato per il nostro governo” che recentemente ha proclamato il 24 Marzo “Giornata di monsignor Romero”. Con l’uccisione di monsignor Romero si aprirono anni drammatici per il Salvador sfociati in una guerra civile durata 12 anni e costata almeno 75.000 vittime: mandante dell’omicidio dell’arcivescovo, secondo la Commissione della Verità delle Nazioni Unite creata per fare luce sulle atrocità del conflitto, fu il maggiore dell’esercito Roberto D'Aubuisson, fondatore della ‘Alianza Republicana Nacionalista’ (Arena, destra), che con la vittoria di Funes per l’ex-guerriglia dello ‘Frente Farabundo Martí para la Liberación Nacional’ (Fmln), ha ceduto il potere dopo 20 anni.
Agenzia Misna - Portando striscioni e fotografie del presule, conosciuto tra l’altro con l’appellativo di ‘San Romero d’America’, quattro distinti cortei sono confluiti da diversi punti della città fino alla Cattedrale Metropolitana dove è stata celebrata la prima giornata giovanile in memoria dell’arcivescovo. “L’eredità di Monsignor Romero va oltre i confini del Salvador, le sue parole risuonano ancora oggi” ha detto il cardinale Rodolfo Quezada Toruño, arcivescovo di Guatemala, nell’omelia della messa che ha presieduto presso la Cattedrale. Parlando a una radio locale, il porporato ha inoltre ricordato monsignor Romero come “un grande pastore e un grande martire che può influire molto nell’educazione dei giovani”. Anche il presidente Mauricio Funes, che aveva già dedicato la sua vittoria elettorale, nel 2009, all’arcivescovo ucciso, si è recato presso il monumento del ‘Divino Salvador del Mundo’ situato nella Plaza las Américas, da dove è partito uno dei cortei, per rendere omaggio a monsignor Romero, “uno degli uomini – ha detto - che più si è impegnato per il cambiamento di questo paese e che è sempre vivo tra noi, nonostante lo abbiano voluto fare tacere”. Secondo Funes, il primo presidente di sinistra nella storia del Salvador, “Romero continua a orientare il popolo salvadoregno ed è e continuerà ad essere un riferimento obbligato per il nostro governo” che recentemente ha proclamato il 24 Marzo “Giornata di monsignor Romero”. Con l’uccisione di monsignor Romero si aprirono anni drammatici per il Salvador sfociati in una guerra civile durata 12 anni e costata almeno 75.000 vittime: mandante dell’omicidio dell’arcivescovo, secondo la Commissione della Verità delle Nazioni Unite creata per fare luce sulle atrocità del conflitto, fu il maggiore dell’esercito Roberto D'Aubuisson, fondatore della ‘Alianza Republicana Nacionalista’ (Arena, destra), che con la vittoria di Funes per l’ex-guerriglia dello ‘Frente Farabundo Martí para la Liberación Nacional’ (Fmln), ha ceduto il potere dopo 20 anni.| Tweet |
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