giovedì, dicembre 03, 2009
Parte da Facebook il primo sciopero nazionale dei sans papier. E l'Italia segue a ruota...

PeaceReporter - Nadia Lamarkbi, giornalista francese, ha lanciato l'idea su Internet: cosa succederebbe se il nostro Paese si svegliasse domani senza di noi? Senza di noi immigrati? Ha aperto una pagina Facebook, titolandola: "Un giorno senza immigrati: 24 ore senza di noi". Nel momento in cui scriviamo, i membri hanno raggiunto quota 33 mila. Quello che sembrava uno sfogo provocatorio è diventata un'iniziativa concreta, un'azione indipendente da ogni gruppo politico, sindacale, associazione, religione, come recita l'articolo 1 del manifesto. La giornata in questione sarà il primo marzo 2010. Quel giorno, in Francia (e non solo) sciopereranno infermieri, bidelli, taxisti, operai, spazzini, baby sitter, lavapiatti e badanti. Secondo gli organizzatori, in questo modo la società francese si renderà conto della vera ricchezza dell'immigrazione. Si chiamano a raccolta non solo gli immigrati, ma tutti i cittadini "consapevoli" dell'apporto dell'immigrazione sull'economia e sulla società francese. Così come si invita in piazza chiunque "voglia porre fine alle discussioni nauseabonde sull'identità francese".

Si stanno organizzando sulla rete con un blog dedicato, diversi gruppi territoriali, un forum. Confidano in un effetto valanga. Yassine scrive su Facebook: "La Francia non ha mai mancato un'occasione con la storia, la Francia non è Sarkoland, saremo in tanti". Mimoun: "E' l'unica lezione che gli immigrati possono dare a questa società che non riconosce la loro utilità". Soraya: "Non dimentichiamo che i lavoratori sans-papier hanno i lavori più ingrati, tutti i segmenti della popolazione devono essere mobilitati, a partire dai più bisognosi".

Una giornata che ricorrerà a tre anni esatti dall'entrata in vigore in Francia del "Codice di ingresso e soggiorno degli stranieri", una legge che è stata aspramente contestata perchè rappresenta "una visione utilitaristica dell'immigrazione oltreché selettiva, basata su criteri economici". Una giornata che ha anche un precedente storico negli Stati Uniti: il 1° maggio del 2006. Centinaia di migliaia di persone di origine ispanica boicottarono tutte le loro attività: dal lavoro, alla scuola, ai consumi. In 600mila scesero allora in piazza a Los Angeles, 300mila a Chicago, manifestazioni dalla California a New York al grido di "se ci fermiamo noi, si fermano gli Stati Uniti".

L'eco del 'sans papiers day' d'Oltralpe ha raggiunto anche l'Italia, e grazie a Facebook si sta diffondendo a macchia d'olio. Gli iscritti hanno superato il migliaio, ma l'effetto domino del social network porterà sicuramente alla causa della manifestazione in terra nostrana numeri di gran lunga superiori, considerato che l'iniziativa è prevista tra tre mesi. Chi volesse aderirvi, può clicca qui.

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