Nei 20 anni trascorsi dalla sua stesura, la Convenzione dell'Onu sui diritti dell’infanzia “ha trasformato il modo in cui i bambini sono visti e trattati in tutto il mondo”: è un successo nella crescita di consapevolezza sulla dignità e sui diritti dei bambini quello che l’Unicef celebra oggi, nel giorno in cui ricorre il ventennale della Convenzione.
Agenzia Misna - Dal 1990 i decessi di bambini con meno di cinque anni di età sono scesi da 12 milioni e mezzo l’anno a otto milioni e 800.000: una diminuzione del 28%. La scolarizzazione primaria è salita all’84% e la differenza di accesso alla scuola tra maschi e femmine si sta sempre più riducendo.Passi avanti sono stati compiuti inoltre per contrastare il coinvolgimento di minori nei conflitti, il lavoro infantile e lo sfruttamento sessuale e per il lavoro domestico, ancora tra le piaghe peggiori dell'infanzia, insieme con le malattie facilmente curabili che continuano ad uccidere milioni di bambini nei paesi poveri. La Convenzione sui diritti dell’infanzia è il trattato Onu con il maggior numero di ratifiche, 193, ovvero tutte le nazioni con l’eccezione degli Stati Uniti e della travagliata Somalia, benché entrambi i governi abbiano espresso la volontà di colmare questa mancanza. A oggi 70 nazioni hanno completamente recepito il dettame dei 54 articoli della convenzione nelle loro legislazioni nazionali. Ma la violenza e gli abusi contro i bambini restano una realtà molto presente a ogni latitudine – si stima siano un miliardo ogni anno i bambini maltrattati in qualche forma – e la lotta di civiltà avviata ha ancora strada da fare. Un appello per il rispetto della dignità dei bambini è stato formulato anche da Benedetto XVI durante l’Udienza generale di Mercoledì scorso: “Il mio pensiero va a tutti i bambini del mondo, specialmente a quanti vivono in condizioni difficili e soffrono a causa della violenza, degli abusi, della malattia, della guerra o della fame”. Il Papa si è rivolto alla comunità internazionale “affinché si moltiplichino gli sforzi per offrire un’adeguata risposta ai drammatici problemi dell’infanzia. Non manchi il generoso impegno di tutti affinché siano riconosciuti i diritti dei fanciulli e rispettata sempre più la loro dignità”. Il grande lavoro legale e culturale da fare per creare intorno ad ogni bambino “un ambiente protettivo” è stato sottolineato dall’Unicef in una nota: “La grande sfida dei prossimi 20 anni è unire l’impegno dei governi con la responsabilità delle società e degli individui [...] trasformare i principi della Convenzione in realtà concreta per ogni bambino, fare in modo che tali principi guidino l’azione di ogni essere umano”, con l’obiettivo di costruire una società in cui “il benessere superiore dell’infanzia sia messo al centro di ogni attività umana”.
Agenzia Misna - Dal 1990 i decessi di bambini con meno di cinque anni di età sono scesi da 12 milioni e mezzo l’anno a otto milioni e 800.000: una diminuzione del 28%. La scolarizzazione primaria è salita all’84% e la differenza di accesso alla scuola tra maschi e femmine si sta sempre più riducendo.Passi avanti sono stati compiuti inoltre per contrastare il coinvolgimento di minori nei conflitti, il lavoro infantile e lo sfruttamento sessuale e per il lavoro domestico, ancora tra le piaghe peggiori dell'infanzia, insieme con le malattie facilmente curabili che continuano ad uccidere milioni di bambini nei paesi poveri. La Convenzione sui diritti dell’infanzia è il trattato Onu con il maggior numero di ratifiche, 193, ovvero tutte le nazioni con l’eccezione degli Stati Uniti e della travagliata Somalia, benché entrambi i governi abbiano espresso la volontà di colmare questa mancanza. A oggi 70 nazioni hanno completamente recepito il dettame dei 54 articoli della convenzione nelle loro legislazioni nazionali. Ma la violenza e gli abusi contro i bambini restano una realtà molto presente a ogni latitudine – si stima siano un miliardo ogni anno i bambini maltrattati in qualche forma – e la lotta di civiltà avviata ha ancora strada da fare. Un appello per il rispetto della dignità dei bambini è stato formulato anche da Benedetto XVI durante l’Udienza generale di Mercoledì scorso: “Il mio pensiero va a tutti i bambini del mondo, specialmente a quanti vivono in condizioni difficili e soffrono a causa della violenza, degli abusi, della malattia, della guerra o della fame”. Il Papa si è rivolto alla comunità internazionale “affinché si moltiplichino gli sforzi per offrire un’adeguata risposta ai drammatici problemi dell’infanzia. Non manchi il generoso impegno di tutti affinché siano riconosciuti i diritti dei fanciulli e rispettata sempre più la loro dignità”. Il grande lavoro legale e culturale da fare per creare intorno ad ogni bambino “un ambiente protettivo” è stato sottolineato dall’Unicef in una nota: “La grande sfida dei prossimi 20 anni è unire l’impegno dei governi con la responsabilità delle società e degli individui [...] trasformare i principi della Convenzione in realtà concreta per ogni bambino, fare in modo che tali principi guidino l’azione di ogni essere umano”, con l’obiettivo di costruire una società in cui “il benessere superiore dell’infanzia sia messo al centro di ogni attività umana”.| Tweet |
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