domenica, ottobre 18, 2009
Il Direttore generale delle antichità e dei musei, Bassam Jamous, ha reso noto che nella cittadella di al-Marqab a Tartus sono stati rinvenuti due dipinti murali dove sono rappresentati il paradiso e l'inferno.

Costodia.org - I dipinti, ha sottolineato Jamous, mostrano le raffinate capacità degli artisti siriani e sono una testimonianza di riti sociali e religiosi. La missione archeologica a Tal al-Mosherfa ha portato alla luce diverse tombe databili all'età del bronzo medio, 700 a.C. circa, insieme a decine di pezzi antichi tra i quali recipienti in terracotta. Al-Marqab si trovava a soli 6 km da Banias. Il maestoso castello che affaccia sul mare, si eleva sul fianco di un vulcano spento. La cittadella è chiamata Qalaat Al Marqab in arabo e significa 'castello della torre di guardia'. Questo è il luogo dove Riccardo Cuor di Leone sbarcò all'inizio della terza crociata.

Costruito nel 1062 dagli arabi musulmani, il castello passò poi nelle mani dei bizantini e in seguito, ma non si sa esattamente quando, sotto il controllo del principato di Antiochia. Nel 1186 fu venduto agli Ospitalieri e fu ricostruito secondo le norme architettoniche dell'ultimo regime militare franco. I crociati se ne servirono finchè non cadde nelle mani del sultano Qalaun nel 1285, dopo appena cinque settimane di scontri.

Gli elementi più importanti di questa fortezza sono il torrione e la cappella. La torre circolare è un'imponente struttura. Con un diametro di quasi 29 metri e mura spesse di cinque metri è una tipica costruzione degli Ospitalieri del dodicesimo secolo. Dalla sommità si può ammirare un magnifico panorama delle montagne, della costa e del Mediterraneo.

Per quanto riguarda la cappella, vi sono due entrate, una sul lato nord e un'altra a ovest (con dei gradini). Questa cappella, anch'essa del dodicesimo secolo, è un magnifico esempio di arte gotica, con cenni di romanico. Sebbene la cappella sia relativamente di piccole dimensioni, il fatto che non ci siano navate la rende abbastanza ampia, caratteristica tipica dell'arte gotica. Ci sono tre archi a sesto acuto, uno decorato in nero e bianco, uno non decorato ma sostenuto da colonne con capitello corinzio. L'abside si innalza di due gradini rispetto al resto della cappella, sul retro vi sono due piccole stanze.

Adattamento: R.P. Fonte: Manal Ismael, Global Arab NetWork (11 ottobre 2009)


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