giovedì, settembre 17, 2009
Il Kyoto Club ieri, 16 settembre, ha partecipato ad una audizione presso la XIII Commissione del Senato. Tema dell’audizione “Problematiche relative alle fonti di energia alternative e rinnovabili, con particolare riferimento alla riduzione delle emissioni in atmosfera e ai mutamenti climatici”.

Qualenergia.it - In rappresentanza dell’Associazione è stato invitato a parlare Mario Gamberale, responsabile del Gruppo di Lavoro Kyoto Club sulle Fonti Rinnovabili. Gamberale ha evidenziato l’urgenza di accelerare il processo decisionale capace di creare un terreno fertile per il raggiungimento degli obiettivi nazionali vincolanti del cosiddetto 20-20-20. In particolare, per l’Italia, significa raggiungere l’ambizioso traguardo del 17% di energie rinnovabili sul consumo finale di energia (circa il 30% di elettricità rinnovabile) al 2020. Obiettivi, secondo l’Associazione, che comportano la messa in campo di un ampio spettro di interventi nel settore delle rinnovabili elettriche e termiche, dei biocarburanti e del risparmio energetico. Nonostante l’Italia resti uno dei paesi con il maggior contributo percentuale di produzione elettrica da fonte rinnovabile (16,4%), grazie soprattutto agli impianti idroelettrici realizzati nel secolo scorso, va detto che la produzione elettrica da rinnovabili ha registrato fino al 2007 una leggera flessione causata dalla perdita di idraulicità dei bacini idroelettrici. Un trend negativo che comunque si è invertito già dal 2008, con quasi 60 TWh prodotti nell’anno.
In 50 anni la produzione di energia da fonte rinnovabile è però rimasta pressoché invariata, mentre è aumentata di 6 volte la produzione lorda. In percentuale il peso delle fonti rinnovabili è sceso dall’81,4% del 1960 a circa il 12,6% del 2008.

Alla luce dei recenti positivi sviluppi di alcune tecnologie rinnovabili elettriche, come eolico e fotovoltaico, che hanno un potenziale tecnico enorme non ancora sfruttato (almeno 130 TWh di produzione al 2020 per le associazioni di settore, 104 TWh per il governo), va sottolineata la potenzialità del “gigante dormiente” dell’energia termica da rinnovabili. Questo potenziale è ampiamente non utilizzato, secondo il Kyoto Club (potenziale tecnico al 2020 di 13,4 milioni di tep, 12 per il governo) ed oggi si aggira solo a 2,42 Mtep.

Nel corso dell’audizione Gamberale ha pertanto spiegato che con obiettivi sia sul fronte elettrico che termico, così ambiziosi, sarà necessario esplorare tutte le tecnologie e adottare tutte le possibili applicazioni (impianti integrati nelle strutture edilizie, generazione distribuita, impianti a terra).
I maggiori margini di crescita sono ottenibili innanzitutto con le “nuove rinnovabili”: solare (fotovoltaico, termico, termodinamico) ed eolico. L’uso delle biomasse ha un buon potenziale, ma può essere critica la filiera di approvvigionamento della biomassa.

Quali sono le priorità di intervento per il Kyoto Club? Va prima di tutto completato e potenziato il quadro normativo affinché le tecnologie a maggior potenziale possano diffondersi maggiormente e con efficacia. In particolare:

1. dare continuità agli incentivi esistenti promuovendo, in via prioritaria, i piccoli impianti (P<1mw)>

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