Il G8 dell'Aquila dedica una giornata intera, l'ultima, all'Africa, per parlare di sicurezza alimentare, clima, aiuti allo sviluppo. 8 i paesi africani che partecipano al vertice. Tante le promesse che i grandi rinnoveranno.
Nigrizia.it - Sono 8 i paesi africani che parteciperanno al G8 dell'Aquila: Sudafrica ( tra le 5 potenze emergenti), Egitto (per il ruolo chiave nella mediazione medio-orientale), Libia (che detiene la presidenza di turno dell'Unione africana), Nigeria, Angola (i due maggiori produttori di greggio del continente), Senegal, Etiopia, Algeria. Una delegazione folta, che afferma di presentarsi all'appuntamento molto preparata e agguerrita: "Per la prima volta - ha detto Abdelkader Messahel, il ministro algerino incaricato degli affari africani - abbiamo proceduto a una preparazione minuziosa di questo vertice. Abbiamo tenuto varie riunioni nei mesi scorsi, tra cui quella di coordinamento africano organizzata recentemente in Algeria, durante le quali abbiamo messo a punto una posizione comune continentale su tutte le questioni aperte". I paesi africani vogliono essere quindi coinvolti in tutte le tematiche che verranno affrontate dalle 8 potenze al summit. Per presentare le loro richieste. A partire da un risarcimento per lo sfruttamento delle ricchezze dei paesi africani, e per i danni causati dal surriscaldamento globale, causato dai paesi industrializzati, come hanno chiesto senza troppi giri di parole Muammar Gheddafi, presidente di turno dell'Ua e della Libia, e Meles Zenawi, primo ministro dell'Etiopia.
La centralità che i paesi africani esigono è determinata dallo stretto legame con molti degli argomenti che verranno discussi all'Aquila: non solo cambiamenti climatici, ma anche crisi economica mondiale, sicurezza alimentare ed accesso all'acqua, commercio internazionale. Maggior rappresentanza del continente nelle sedi che contano e cancellazione dei sussidi che Europa e Stati Uniti garantiscono ai propri produttori agricoli sono alcune delle proposte che i rappresentanti africani presenteranno al G8.
Ma soprattutto l'Africa chiede il rispetto degli impegni presi dai grandi nei precedenti vertici, in particolare in quello di Gleaneagles del 2005, che fissava una tabella di marcia per l'aumento degli aiuti. Una road map che è stata confermata anche nell'ultimo G20 di aprile, e che l'Italia ha completamente disatteso. Ma che il G8 ha riconfermato già nella sua prima giornata: nel primo comunicato del vertice si reitera "l'importanza di rispettare i nostri impegni per aumentare gli aiuti fatti a Gleaneagles", cioè un aumento di 25 miliardi di dollari l'anno entro il 2010, rispetto al 2004. La prima giornata del summit registra anche un'altra promessa: il vertice proporrà un "codice di buona condotta" per l'acquisto dei terreni agricoli in Africa, sulla base del rapporto delle Nazioni Unite che documenta e denuncia l'acquisto di terreni agricoli da parte di investitori privati, soprattutto in Africa. Inoltre venerdì, giornata dedicata al continente, dovrebbe essere definita la cifra da destinare al sostegno dell'agricoltura nel continente, proprio per garantire la sicurezza alimentare.
Belle promesse che la Campagna del Millennio ha subito bollato con un "non sufficiente per eliminare la povertà". Thomas Dave, analista politico della Millennium Campaign dell'Onu, sottolinea come
"Le dichiarazioni sull'Africa e Sviluppo del G8 purtroppo non aggiungono nulla di nuovo rispetto al passato. Si limitano a ribadire le promesse che ben conosciamo senza individuare una programmazione delle azioni per eliminare la povertà e raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio".
Sulla stessa linea le critiche della Campagna per la Riforma della Banca Mondiale: nel comunicato finale della prima giornata del vertice si ribadiscono impegni già presi, "senza tuttavia dare delle misure più precise e concrete e delle scadenze sulla reale applicazione dei vari principi enunciati."
Nigrizia.it - Sono 8 i paesi africani che parteciperanno al G8 dell'Aquila: Sudafrica ( tra le 5 potenze emergenti), Egitto (per il ruolo chiave nella mediazione medio-orientale), Libia (che detiene la presidenza di turno dell'Unione africana), Nigeria, Angola (i due maggiori produttori di greggio del continente), Senegal, Etiopia, Algeria. Una delegazione folta, che afferma di presentarsi all'appuntamento molto preparata e agguerrita: "Per la prima volta - ha detto Abdelkader Messahel, il ministro algerino incaricato degli affari africani - abbiamo proceduto a una preparazione minuziosa di questo vertice. Abbiamo tenuto varie riunioni nei mesi scorsi, tra cui quella di coordinamento africano organizzata recentemente in Algeria, durante le quali abbiamo messo a punto una posizione comune continentale su tutte le questioni aperte". I paesi africani vogliono essere quindi coinvolti in tutte le tematiche che verranno affrontate dalle 8 potenze al summit. Per presentare le loro richieste. A partire da un risarcimento per lo sfruttamento delle ricchezze dei paesi africani, e per i danni causati dal surriscaldamento globale, causato dai paesi industrializzati, come hanno chiesto senza troppi giri di parole Muammar Gheddafi, presidente di turno dell'Ua e della Libia, e Meles Zenawi, primo ministro dell'Etiopia.La centralità che i paesi africani esigono è determinata dallo stretto legame con molti degli argomenti che verranno discussi all'Aquila: non solo cambiamenti climatici, ma anche crisi economica mondiale, sicurezza alimentare ed accesso all'acqua, commercio internazionale. Maggior rappresentanza del continente nelle sedi che contano e cancellazione dei sussidi che Europa e Stati Uniti garantiscono ai propri produttori agricoli sono alcune delle proposte che i rappresentanti africani presenteranno al G8.
Ma soprattutto l'Africa chiede il rispetto degli impegni presi dai grandi nei precedenti vertici, in particolare in quello di Gleaneagles del 2005, che fissava una tabella di marcia per l'aumento degli aiuti. Una road map che è stata confermata anche nell'ultimo G20 di aprile, e che l'Italia ha completamente disatteso. Ma che il G8 ha riconfermato già nella sua prima giornata: nel primo comunicato del vertice si reitera "l'importanza di rispettare i nostri impegni per aumentare gli aiuti fatti a Gleaneagles", cioè un aumento di 25 miliardi di dollari l'anno entro il 2010, rispetto al 2004. La prima giornata del summit registra anche un'altra promessa: il vertice proporrà un "codice di buona condotta" per l'acquisto dei terreni agricoli in Africa, sulla base del rapporto delle Nazioni Unite che documenta e denuncia l'acquisto di terreni agricoli da parte di investitori privati, soprattutto in Africa. Inoltre venerdì, giornata dedicata al continente, dovrebbe essere definita la cifra da destinare al sostegno dell'agricoltura nel continente, proprio per garantire la sicurezza alimentare.
Belle promesse che la Campagna del Millennio ha subito bollato con un "non sufficiente per eliminare la povertà". Thomas Dave, analista politico della Millennium Campaign dell'Onu, sottolinea come
"Le dichiarazioni sull'Africa e Sviluppo del G8 purtroppo non aggiungono nulla di nuovo rispetto al passato. Si limitano a ribadire le promesse che ben conosciamo senza individuare una programmazione delle azioni per eliminare la povertà e raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio".
Sulla stessa linea le critiche della Campagna per la Riforma della Banca Mondiale: nel comunicato finale della prima giornata del vertice si ribadiscono impegni già presi, "senza tuttavia dare delle misure più precise e concrete e delle scadenze sulla reale applicazione dei vari principi enunciati."
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