sabato, luglio 11, 2009
I casi di contagio per l’H1N1 sono saliti a 98mila, i morti accertati 440. Il 13 luglio previsto un intervento dell’Oms sui risultati delle ricerche per la produzione di un vaccino. Nelle Filippine scoperti casi di Ebola fra i maiali, che hanno trasmesso il virus all’uomo.

Jakarta (AsiaNews) – Influenza suina ed Ebola, l’Asia è alle prese con una emergenza sanitaria. Lunedì gli esperti dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) dovrebbero annunciare le linee guida per la diffusione di un vaccino contro il virus H1N1. Ma è dalle Filippine che arriva un allarme ancora più serio: fra i maiali dell’arcipelago è stata riscontrata una variante del virus Ebola che, in caso di mutazione, diverrebbe molto pericolosa per l’uomo. Fatela Chaib, portavoce dell’Oms, spiega che “sono in fase di sviluppo” le ricerche per la produzione di un vaccino e i risultati dovrebbero essere “pubblicati lunedì prossimo nel corso di una conferenza stampa a Ginevra”. L’11 giugno scorso gli esperti hanno innalzato al massimo il livello di allerta, dichiarando la pandemia. La scoperta in Danimarca, Giappone e Hong Kong di ceppi resistenti alle medicine hanno reso necessaria un’opera di prevenzione ancora più drastica.

In Indonesia le autorità denunciano 30 casi di contagio; due degli infetti sono rientrati nei giorni scorsi da una vacanza a Bali e Lombok. I medici dell’ospedale di Bandung, nel West Java, sottolineano però che le condizioni dei pazienti “sono in fase di miglioramento” e potranno tornare a casa “anche se sarà necessario proseguire la cura”.

Dalla fine del marzo scorso il virus H1N1 ha contagiato più di 98mila persone in 120 Paesi al mondo. Stime dell’Oms parlano di 440 morti accertati. Fra le nazioni asiatiche più colpite vi sono la Thailandia con 2700 casi, la Cina (2300 circa), il Giappone (più di 2000), le Filippine (1700) e Singapore (1200 circa).

Dalle Filippine arriva un nuovo allarme: gli scienziati hanno scoperto casi di Ebola fra i maiali, un virus diagnosticato sino a oggi solo fra gli esseri umani e i primati. I ricercatori americani affermano che, al momento, il virus presente nei maiali non è fonte di rischi per l’uomo, ma una sua mutazione aumenterebbe il potenziale patogeno. Le autorità sanitarie hanno esaminato circa 150 persone, sei delle quali presentano anticorpi del virus Ebola-Reston. In precedenza essi erano entrati a contatto con suini.

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