lunedì, giugno 08, 2009
Volge al termine il racconto di Lucia Iorio, Missionaria laica dell'Ordine Francescano Secolare. In questi ultimi due mesi Lucia ha raccontato le motivazioni della sua scelta missionaria e soprattutto ha saputo trasmettere il clima di fratellanza ed accoglienza che circonda la Missione dell'O.F.S. Finisce con questo articolo un "viaggio" che i lettori hanno fatto attraverso il suggestivo racconto di Lucia, ma avremo ancora notizie dalla Missione. La nostra rivista sosterrà moralmente la Missione di Onesti pubblicando periodicamente un aggiornamento sulle ultime novità.

di Lucia Iorio

Cari lettori, riprendo con quest'ultimo articolo il racocnto della mia Missione quì ad Onesti, in Romania, (articolo precedente). Un’altra importante attività avviata nel novembre del 2007 è il laboratorio protetto “ETNO-LAB ART”. Una piccola casetta all’interno della corte di proprietà dei frati è stata ristrutturata grazie al contributo della Parrocchia di Vittoria (Ragusa) e ne sono state ricavate due stanze. In una è ospitato il Centro te Ascult e nell’altra il laboratorio dove vi lavorano 4 persone diversamente abili e altre 3 che sono impossibilitate a muoversi lavorano a casa. Lo scopo principale è quello di fare socializzare queste persone oltre alla possibilità di un piccolo guadagno. Infatti tutto il ricavato, tolte le spese, viene ridistribuito tra loro.Per la prima volta queste persone hanno avuto la possibilità di sentirsi utili all’interno della famiglia contribuendo in piccola parte alle spese familiari. Ad esempio Dana ha potuto acquistare da sola i medicinali, Florin l’apparecchio acustico, o altre cose necessarie alla loro malattia senza gravare sul bilancio familiare e ciò ha avuto una importanza rilevante. Elena è orgogliosissima di avere comprato la ‘soba’ (stufa in ceramica tradizionale rumena), e la fa vedere a tutti quelli che vanno a visitarla, Damian invece con un gesto di grande generosità e condivisione, lascia ogni mese la metà del suo ricavato per le opere del C.A. Qui vengono prodotti piccoli lavori in legno tutti rigorosamente fatti a mano tra cui: rosari, Tau, cornici, orologi, artigianato locale, piccole Icone con immagini stampate, portacandele, portachiavi, segnalibri ricamati, centri e tovagliette ad ago ecc. . Naturalmente cerchiamo di vendere questi prodotti in Italia e molte fraternità hanno risposto molto positivamente facendo acquisti per i mercatini locali e parrocchiali. Adesso ci stiamo specializzando nel fare dei supporti in legno con l’immagine preferita o con foto, molto indicate per matrimoni, battesimi, comunioni e cresime. Nel periodo d’Avvento il laboratorio è servito come punto di incontro e di lavoro ai ragazzi della Parrocchia che si sono ritrovati per la fabbricazione delle corone di Avvento, elementi molto tradizionali.
Dall’inizio del 2005 presso il convento cappuccino è stata allestita una mensa per i poveri, che ospita 25 persone ogni giorno dal lunedì al venerdì per un pasto caldo, oltre alla distribuzione di circa 15 pasti a sacco. I terziari del luogo prestano a turno questo servizio. Mentre in collaborazione con la Parrocchia SS: Pietro e Paolo ogni mercoledì viene fatta animazione agli anziani del satu (villaggio) composto da circa 30 persone. Il pomeriggio si conclude con una merenda-cena che viene preparata a turno dalla S. Vincenzo, la Caritas, la Parrocchia, il Centro Ascolto. Per gli 80 bambini della Parrocchia dal nostro C. A. sono stati organizzati 3 incontri con giochi , merenda e piccoli doni.
Nel febbraio di quest’anno ha preso vita il gruppo femminile “Penelope”. Vi partecipano circa 20 donne della città e ci ritroviamo ogni giovedì dalle 16 alle 19 per fare piccoli lavori manuali. Vengono cuciti grembiuli, borse di stoffa, tovagliette, cappelli, sciarpe, maglioncini, ognuno di noi mette a disposizione i propri talenti condividiamo idee e progetti. I prodotti poi sono stati rivenduti con l’allestimento di due mercatini e il ricavato è servito per la distribuzione di pacchetti alimentari. Inoltre una volta al mese invitiamo una persona che possa approfondire argomenti di varia natura, sono stati discussi il tema della famiglia, dell’alcol, del dialogo e dell’integrazione.
Ultimo ma non per importanza è il dialogo ecumenico che qui viene portato avanti da oltre 17 anni da padre Mario, frate cappuccino di Roma. La popolazione rumena è composta per il 92% da cristiani ortodossi, per il 6% da cristiani cattolici, l’altro 2% altre religioni, i musulmani sono assenti sul territorio. I rapporti sono ottimi, c’è collaborazione e scambio di visite. Padre Mario e molti frati partecipano volentieri al Ram (feste patronali ortodosse) e i Pope contraccambiano partecipando a momenti forti di preghiera comune. Nella casa Ecumenica, che può ospitare fino a 35 persone, ed è fornita di cucina, biblioteca, 2 sale di riunioni, cappella, i giovani e meno giovani delle due Chiese principali discutono, si scambiano il segno di pace, riflettono, si confrontano su temi comuni alla loro fede. Il programma in genere proposto da loro stessi va dal venerdì pomeriggio alla domenica dell’ultima settimana di ogni mese. Le liturgie sono di rito latino e ortodosso e il parco che circonda la casa favorisce la meditazione individuale. Le camere che affacciano tutte sulla cappella che è aperta consente anche la meditazione notturna. E’ importante capire che nessuno converte nessuno, non si fa proselitismo; le persone arrivano e ripartono come sono venute, cattoliche o ortodosse , certo riportano nelle loro parrocchie uno spirito nuovo, una conoscenza più esatta, la consapevolezza di lavorare per lo stesso Regno.
In questi giorni sono iniziati i lavori di costruzione di una piccola grotta dedicata alla Madonna dell’Accoglienza. Qui un giorno la settimana ci ritroveremo per pregare il rosario a favore dei benefattori. Ho voluto dedicare la grotta a questa Madonna perché ho avvertito da subito che volevo, nel periodo della mia permanenza in Romania, fare ‘accoglienza’. Il Signore mi ha accontentata; da due mesi vive con me una ragazzina che compirà 14 anni proprio il 4 ottobre, giorno del nostro serafico padre Francesco. Ci sono tanti problemi da affrontare e risolvere, ma confido che tutto vada per il meglio, per il bene di Mariana, che sta ritrovando una serenità dimenticata.
Ecco, credo di avere esposto quasi tutto di quello che attualmente sto vivendo in Romania. Non so se sono riuscita a trasmettere un po’ dell’amore che provo per questa terra e per queste persone. Qui mi trovo benissimo, mi sembra di avere abitato da sempre questa terra stupenda che offre scenari suggestivi. Le bellissime città, i romantici villaggi, i silenziosi Monasteri. Con i suoi monti innevati d’inverno e lussureggianti d’estate; i fiumi, i fiori, le distese sconfinate di campi, questa Nazione che il papa Giovanni Paolo II nel suo viaggio apostolico ha chiamato il giardino di Maria. E le persone così amabili e accoglienti pur nella loro povertà, così rispettose della loro ed altrui cultura, come è possibile che non siano apprezzate per il loro valore e la loro laboriosità? Eppure dovrebbero saperlo quelle famiglie italiane che ospitano una “badante” come sono affettuose e attente con i nostri anziani. Mi auguro che le cose cambino, ed anche che questo popolo sappia coniugare la tradizione di fede e valori civili ereditati, con l’innovazione tecnologica ed il benessere materiale, per costruirsi un futuro migliore.
Dunque motivi per visitare la nostra missione ce ne sono; oltre alle bellezze naturali ed architettoniche vi è la possibilità di fare un pellegrinaggio al Santuario del Beato Jeremia da Valachia, visitare i Monasteri vicini, fare un’esperienza di preghiera ecumenica, fare una esperienza di servizio e di volontariato, conoscere un popolo amico e generoso. Vi aspetto. Pace e bene Lucia


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