“Mettiamoci la faccia”, n’iniziativa che ha fatto posare tutti i professionisti per una foto originale, con cui i medici si presentano ai pazienti ed alle loro famiglie in modo da trasmettere l’idea di un ospedale vicino alla sofferenza ed alle speranze di chi bussa alla porta
Radio Vaticana - La mano stilizzata, che accoglie sul proprio palmo la figura appena accennata di un bambino, sostenendolo e dandogli impulso per un nuovo slancio. E’ il nuovo logo dell’ l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, che ha inteso ripartire da un messaggio simbolico che racchiuda la storia, guardando al futuro. E' lo spirito con cui questo polo di eccellenza di respiro internazionale, ha inteso ricordare i 140 anni dalla sua fondazione. Al logo, realizzato dalla società internazionale leader di brand identity InArea, si aggiungono le nuove dotazioni tecnologiche d'avanguardia ed altre strutture. Si allarga l’offerta medica, restano i valori che muovono il personale medico e paramedico operante. Quattro sedi, organizzate per elementi funzionali, una struttura per le ricerche con laboratori ad alta tecnologia su più di 3.000 metri quadrati, un centro di alta formazione internazionale in campo pediatrico e un riammodernamento tecnologico di ultima generazione. Il profilo con cui si presenta oggi l’Ospedale Bambino Gesù: assistenza, cura, ricoveri, interventi talvolta unici nel genere, accompagnati dall’innovazione tecnologica. La nuova veste si lega anche ad una campagna di questi giorni: “Mettiamoci la faccia”. Un’iniziativa che ha fatto posare tutti i professionisti per una foto originale, con cui i medici si presentano ai pazienti ed alle loro famiglie in modo da trasmettere l’idea di un ospedale vicino alla sofferenza ed alle speranze di chi bussa alla porta. I numeri parlano da soli. Sono quasi 800 i posti letto (592 per acuti, 21 per la riabilitazione e 185 per i day hospital), il Bambino Gesù nel 2008 ha fatto registrare 32.875 ricoveri, 108.001 casi trattati in day hospital e day surgery, 6.883 giornate di riabilitazione, 930.448 prestazioni ambulatoriali e 53.921 accessi al pronto soccorso. Sono appena partiti i lavori per il potenziamento strutturale e tecnologico del Dipartimento Emergenza e Accettazione che, al termine dell'intervento, sarà più ampio, più accogliente per i genitori in attesa e con un'area di "osservazione breve intensiva" in grado di migliorare ancor di più l'incisività e il numero delle prestazioni di emergenza (più di 600.000 casi in 10 anni). Nel dettaglio il progetto prevede la realizzazione di un edificio che si sviluppa su tre piani, di cui uno fuori terra e due parzialmente interrati. Il piano superiore fuori terra, denominato “piano Obi”, avrà una superficie complessiva di circa 318 mq e ospiterà gli spazi principali e di servizio della funzione Osservazione Breve Intensiva, con alcuni punti di comunicazione con l’attuale Dea. Le cure, ricerche e studi portati avanti dall’Ospedale Pediatrico superano pure i confini italiani. Tra gli obiettivi strategici per il triennio 2009-2011, sempre più rilevanza rivestono le missioni internazionali (più di 40 i Paesi in cui i professionisti dell’Ospedale sono andati a prestare soccorso) e le partnership paritetiche con strutture all’avanguardia nel panorama sanitario mondiale (Mayo Clinic di Rochester-New York, Kinderspital di Monaco di Baviera e i Children’s Hospital di Miami, Houston e Boston). (A.V.)
Radio Vaticana - La mano stilizzata, che accoglie sul proprio palmo la figura appena accennata di un bambino, sostenendolo e dandogli impulso per un nuovo slancio. E’ il nuovo logo dell’ l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, che ha inteso ripartire da un messaggio simbolico che racchiuda la storia, guardando al futuro. E' lo spirito con cui questo polo di eccellenza di respiro internazionale, ha inteso ricordare i 140 anni dalla sua fondazione. Al logo, realizzato dalla società internazionale leader di brand identity InArea, si aggiungono le nuove dotazioni tecnologiche d'avanguardia ed altre strutture. Si allarga l’offerta medica, restano i valori che muovono il personale medico e paramedico operante. Quattro sedi, organizzate per elementi funzionali, una struttura per le ricerche con laboratori ad alta tecnologia su più di 3.000 metri quadrati, un centro di alta formazione internazionale in campo pediatrico e un riammodernamento tecnologico di ultima generazione. Il profilo con cui si presenta oggi l’Ospedale Bambino Gesù: assistenza, cura, ricoveri, interventi talvolta unici nel genere, accompagnati dall’innovazione tecnologica. La nuova veste si lega anche ad una campagna di questi giorni: “Mettiamoci la faccia”. Un’iniziativa che ha fatto posare tutti i professionisti per una foto originale, con cui i medici si presentano ai pazienti ed alle loro famiglie in modo da trasmettere l’idea di un ospedale vicino alla sofferenza ed alle speranze di chi bussa alla porta. I numeri parlano da soli. Sono quasi 800 i posti letto (592 per acuti, 21 per la riabilitazione e 185 per i day hospital), il Bambino Gesù nel 2008 ha fatto registrare 32.875 ricoveri, 108.001 casi trattati in day hospital e day surgery, 6.883 giornate di riabilitazione, 930.448 prestazioni ambulatoriali e 53.921 accessi al pronto soccorso. Sono appena partiti i lavori per il potenziamento strutturale e tecnologico del Dipartimento Emergenza e Accettazione che, al termine dell'intervento, sarà più ampio, più accogliente per i genitori in attesa e con un'area di "osservazione breve intensiva" in grado di migliorare ancor di più l'incisività e il numero delle prestazioni di emergenza (più di 600.000 casi in 10 anni). Nel dettaglio il progetto prevede la realizzazione di un edificio che si sviluppa su tre piani, di cui uno fuori terra e due parzialmente interrati. Il piano superiore fuori terra, denominato “piano Obi”, avrà una superficie complessiva di circa 318 mq e ospiterà gli spazi principali e di servizio della funzione Osservazione Breve Intensiva, con alcuni punti di comunicazione con l’attuale Dea. Le cure, ricerche e studi portati avanti dall’Ospedale Pediatrico superano pure i confini italiani. Tra gli obiettivi strategici per il triennio 2009-2011, sempre più rilevanza rivestono le missioni internazionali (più di 40 i Paesi in cui i professionisti dell’Ospedale sono andati a prestare soccorso) e le partnership paritetiche con strutture all’avanguardia nel panorama sanitario mondiale (Mayo Clinic di Rochester-New York, Kinderspital di Monaco di Baviera e i Children’s Hospital di Miami, Houston e Boston). (A.V.)| Tweet |
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