mercoledì, maggio 06, 2009
Secondo gli esperti della Banca africana per lo sviluppo, che si è unita all’appello della Cblt, dal 1963 ad oggi la sua capacità idrica è diminuita del 90%

Agenzia Misna - In meno di 20 anni potrebbe scomparire il bacino del lago Ciad, lasciando senza risorse i milioni di persone che ricorrono alla sua acqua e al suo pesce: a lanciare l’allarme è la Commissione per il bacino del lago Ciad (Cblt) in un appello alla comunità internazionale per il finanziamento di misure urgenti a contrastare il fenomeno. Quarto lago dell’Africa per estensione, ma di acque poco profonde, la grandezza del bacino d’acqua varia con le stagioni e di anno in anno, ma lo scarto diventa sempre più grande. Più che a un vero lago somiglia a un enorme acquitrino cosparso di isole. Secondo gli esperti della Banca africana per lo sviluppo, che si è unita all’appello della Cblt, dal 1963 ad oggi la sua capacità idrica è diminuita del 90% , passando dai 25.000 chilometri quadrati ai 2000 odierni. Benché il processo di contrazione sia cominciato millenni fa (quando si ipotizza che bacino fosse esteso 300.000 chilometri) il fenomeno appare accelerato dal riscaldamento climatico che è la prima causa dell’evaporazione dell’acqua (problema insito in questo bacino per la sua scarsa profondità), insieme alla riduzione delle piogge e all’impoverimento dei fiumi immissari. La situazione è peggiorata anche per l’aumento dello sfruttamento umano, poiché le crescenti popolazione di Ciad, Niger, Nigeria, Camerun che affacciano sul bacino stanno utilizzando a fini domestici e agricoli l’acqua degli immissari; si stima che siano oggi 30 milioni le persone che dipendono dal bacino. La Cblt è composta dai paesi confinanti con il lago insieme a Sudan, Repubblica Centrafricana e Libia.


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