venerdì, gennaio 09, 2009
Agenzia Misna - “La situazione peggiora ogni giorno. La nostra casa è stata danneggiata dalle bombe e anche la nostra scuola, che abbiamo dovuto chiudere. I nostri alunni, oltre 530, sono rimasti a casa. Molti di loro, specialmente i più piccoli, gridano e piangono, non riescono a capire quello che sta succedendo intorno a loro. La paura si legge nei loro occhi”. E’ la testimonianza raccolta dal Servizio di informazione religiosa della Conferenza episcopale italiana - delle suore della Congregazione del Rosario, che ieri hanno lasciato Gaza per motivi di sicurezza. “La popolazione – raccontano le tre religiose, che nella Striscia gestiscono una scuola e prestano servizio in parrocchia – vive rintanata in casa, impaurita; gli abitanti escono solo durante le poche ore di tregua dei bombardamenti per comprare quello che possono. La situazione economica non consente di acquistare molto, i prezzi sono alti, il cibo scarseggia e possono contare solo sugli aiuti umanitari che arrivano con difficoltà. Anche la piccola comunità cristiana vive nelle medesime condizioni alcuni cercano di uscire anche per fare visita a famiglie in difficoltà e verificare le loro condizioni. Ma la paura è veramente grande. Nonostante tutto non perdiamo la speranza di rientrare presto a Gaza per riaprire la scuola e consentire così ai nostri alunni di completare l’anno scolastico. La speranza non deve abbandonarci”.



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