Papa Francesco: sì alla diversità di opinioni, ma nell'armonia dello Spirito Santo
di Paolo Fucili
Il vecchio adagio “tot capita, tot sententiae” - vale a dire più o meno “tot teste, tot opinioni” – si presta bene a descrivere non “anche”, ma oseremmo dire “soprattutto” la Chiesa e la sua multiforme e non di rado faticosa vita quotidiana. Semmai ve ne fosse stato ancora il bisogno, pur essendo l'attualità quotidiana prodiga di esempi ogni giorno, lo ha dimostrato da ultimo pure il sinodo appena concluso, sulla famiglia e i suoi problemi e sfide pastorali... (continua)
Che il “segno” sia “grande” come chi lo ha dato afferma, è poco ma sicuro, come le discussioni che solleverà, c'è da scommetterci: 200 e più delegati di “movimenti popolari”, li hanno asetticamente definiti tra i sacri palazzi, riuniti nella solenne aula vecchia del Sinodo, dove neppure il padrone di casa, papa Francesco, aveva finora messo mai piede. E dove mai, probabilmente, un predecessore aveva esortato gente di tal risma a "continuare" con "la vostra lotta"
... (continua)
Solidarietà ai lavoratori della Meridiana: “nessuna famiglia senza lavoro”
di Paolo Fucili
Ci vorrebbe forse la fantasia luciferina di un regista specializzato in horror movies, per concepir qualcosa di altrettanto spaventoso. Eppure c’è chi ne consiglia caldamente la lettura a tutti: “mi raccomando, oggi a casa prendete la Bibbia, al capitolo 37 del profeta Ezechiele, non dimenticate, e leggete questo, è bellissimo…”.
La scena, degna del miglior Dario Argento, è una pianura tutta coperta di ossa umane tutte frammentate e inaridite... (continua)
La strada da fare, quella è ancora lunga, tanto che già un altro sinodo è in cantiere per ottobre 2015, dal titolo annunciato giusto stamane: “la vocazione e la missione della famiglia nella Chiesa nel mondo contemporaneo”. Ma comunque vada, servono scelte pastorali “coraggiose”, le ha chiamate oggi il cardinale Erdo nell’aula dei lavori sinodali, per “vivere la fedeltà al Vangelo della famiglia come misericordioso prendersi cura di tutte le situazioni di fragilità”; e non invece usare quella che mons. Forte chiama "logica dell'accetta, la logica del 'tutto o niente' che non è mai quella vincente", perché "così si giudica, anziché capire"... (continua)
In Vaticano i sopravvissuti della strage di un anno fa a Lampedusa
di Paolo Fucili
Forse perché sua Santità non sa, non riesce o semplicemente non vuole. Fatto sta che nessuno, in un anno e sei mesi di pontificato, ha mai sentito Francesco cantare, neppure quando la liturgia lo richiederebbe al celebrante. Dovesse non avere un’ugola sopraffina, almeno nessuno potrebbe reclamare.Poi ci sono quelli convinti di aver chissà quali doti canore, da non sospettar neppure che gli altri non gradiscano, quando la verità invece è che sopportano pietosamente, perché “nessuno ha il coraggio di dire: è meglio che stai zitto, perché ci tormenti tutti quando canti!”... (continua)
Padre Lombardi sull'arresto: "c'era rischio di fuga e inquinamento prove"
di Paolo Fucili
Prima viene la giustizia, poi semmai la misericordia pure così cara a Papa Francesco. Almeno “sei, sette anni di carcere, salvo ulteriori aggravanti di pena”, secondo la previsione del portavoce vaticano padre Lombardi, ora a Jozef Wesolowski non li toglierà nessuno, per abuso di minori e possesso di materiale pedo-pornografico, accuse già costate all’ex nunzio a Santo Domingo un processo canonico e la dimissione dallo stato clericale. Perché un caso “così grave e delicato”, lo definiva nella serata di ieri la secca dichiarazione del direttore della Sala Stampa vaticana, va affrontato “senza ritardi, con il giusto e necessario rigore”... (continua)
Papa Francesco nel paese delle aquile: "volate alto"
di Paolo Fucili
Se davvero non sapeva granché - finché non ha messo in agenda il viaggio in Albania - dei tormenti di quel disgraziato paese in 50 anni di comunismo, Papa Francesco può e deve essere perdonato. Primo, per il candore con cui lo ha ammesso in pubblico, ieri, proprio a Tirana (“per me è stata una sorpresa… io non sapevo che il vostro popolo avesse sofferto tanto”), assicurando però che prima della partenza si era comunque documentato un po' con qualche libro; secondo, perché dei crimini di cui il comunismo si è macchiato nel secolo scorso in giro per il mondo, non è poi che di esperti ce ne siano tanti
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Il Papa atteso domenica a Tirana - Allerta sicurezza, ma il programma non si cambia
di Paolo Fucili
La preoccupazione c’è, in Vaticano come ovunque, da quando si parla del Papa bersaglio
potenziale di jihadisti legati ai miliziani del califfato islamico del nord Iraq. Ma di minacce
“specifiche” - le chiama padre Lombardi - alla sicurezza del Santo Padre a Tirana, al momento
non c'è notizia. Tanto che Francesco neppure in Albania - unico paese europeo a maggioranza
musulmana - rinuncerà ad usare la “papamobile”
... (continua)
Solidarietà agli operai Tyhssenkrupp di Terni: "Col lavoro non si gioca!"
di Paolo Fucili
Quando il “Papa del sorriso” Albino Luciani osò affermare che Dio “è papà; più
ancora, è madre”, la storia di quel tanto breve quanto frizzante pontificato
racconta che non pochi teologi storsero la bocca. Quasi 36 tondi anni dopo
quell'insolita affermazione (era il 10 settembre del 1978), nessuno però
avverte ancora il bisogno di spendere una parola chiara ed autorevole, con un
pronunciamento che risolva (o almeno ci provasse) coi crismi della
"ufficialità" il dilemma "Dio Padre-Madre"... (continua)
Udienza generale di Francesco - Tutto il viaggio in Corea del Sud "in tre parole"
di Paolo Fucili
“Memoria”, “speranza” e infine “testimonianza”, che fanno pure rima: ovvero, come condensare in tre sole parole (secondo l'uso a lui caro di “tripartire” ogni argomento o tema di discorso) 11 discorsi, sei giorni di agende fittissime, 20.000 kilometri di viaggio tra andare e tornare dalla remota Corea del Sud, meta dell’ultima “esuberante” trasferta di Papa Francesco, tornato felicemente alla base lunedì sera così carico da trovare ancora l'energia per passare a santa Maria maggiore, sulla strada del Vaticano e lì omaggiare la Vergine con un mazzolino di fiori ricevuto da una bimba coreana alla partenza da Seoul... (continua)
L’agenda di Papa Francesco in Corea - L’Asia accoglie un Papa dopo 15 anni
di Paolo Fucili
Sarà pure il continente meno cattolico del globo, per le statistiche dei competenti uffici vaticani; ma per la geografia rimane il più esteso e popoloso dei cinque, dove peraltro le sparute greggi di fedeli di Santa Romana Chiesa son capaci di slanci così energici, nella quotidiana vita di fede, che altrove manco se li sognano. E da ben 15 anni (1999, Wojtyla in India), attendono che un Pontefice oltrepassi il Medioriente in direzione est, verso il lontano oceano pacifico; un tempo cospicuo, decisamente, nell’epoca attuale dei papi “viaggiatori”
... (continua)
Francesco, le interviste e la piccola storia di un grande equivoco
di Paolo Fucili
Alla velenosetta insinuazione ormai ci ha fatto il callo. Una volta, ad
esempio, a santa Marta si parlava di ricchi padroni che non pagano i poveri
operai, li sferzava (“Piangete e lamentatevi per le sciagure che stanno per
venire su di voi! … Vi siete ingrassati come bestie per il giorno del macello”)
l'apostolo Giacomo. “Se uno sente questo”, commentò Francesco, “può pensare:
'ma questo lo ha detto un comunista!' … No, no, lo ha detto Giacomo! E' parola
del Signore!”... (continua)
Un cristiano non è mai
tale “a titolo individuale”, semmai perché “appartiene”, dice Francesco; “siamo
cristiani perché apparteniamo alla Chiesa”, ecco, come fosse un cognome; “se il
nome è 'sono cristiano', il cognome è 'appartengo alla Chiesa'”.
di Paolo Fucili
“Le cose ripetute
aiutano”, vien da commentare con la severa sapienza dei classici, “repetita
iuvant”. Certo, ogni tanto “scocciant” anche, ha aggiunto poi qualche burlone
in moderno latino “maccheronico”. Ma quando il busillis è di quelli
fondamentali, è bene essere insistenti e possibilmente convincenti , pure a
prezzo di risultare un poco noiosi
... (continua)
Se
Francesco parla di mafiosi “scomunicati”, come sabato a Sibari,
al termine della visita a Cassano allo Ionio, chi mai potrà ora
sminuire o peggio tacere il male che la mafia (o camorra o
'ndrangheta, comunque essa si chiami) è e fa?
Per
i vescovi italiani che 25 anni fa redassero l'articolata nota “Chiesa
italiana e Mezzogiorno”, obbligato tutt'ora punto di riferimento in
materia, si trattava di un fenomeno certo “impressionante”... (continua)
Papa
Francesco: no alle “cricche della corruzione”
di Paolo Fucili
Gli
agganci con le tristi ultime cronache volendo si sprecherebbero:
dall'Expo di Milano 2015 al Mose di Venezia, con tutta la sacrosanta
indignazione provocata (per quanto ancora?) tra la gente. Se poi
Francesco sia stato ispirato oppure no da qualche notizia in specie,
lui solo potrebbe confermarlo oppure no.Ma
in fondo sarebbe solo un dettaglio del vigoroso, salutare scossone
come il suo di oggi al malcostume della corruzione dilagante... (continua)
Il
Papa all'udienza generale: no al pietismo della “mugna quacia”
di Paolo Fucili
E
dopo il “damose da fa’-volemose bene-semo romani” di Karol
Wojtyla di fronte ad un'entusiasta platea di sacerdoti madrelingua
romaneschi, ecco ieri a sorpresa la “mugna quacia” di Jorge
Bergoglio.
Con
la differenza però non da poco, si badi bene, che il secondo ha
fatto tutto da solo, mentre a strappare al predecessore quelle poche
eppur sentite parole fu la giocosa insistenza di un sacerdote “romano
de Roma” cultore di poesia dialettale, tale padre Lucio Zappatore
da Torrespaccata, narrano le cronache, poeta anche lui e pure
prolifico, che proprio ai diversi pontefici incontrati e conosciuti
ama ispirarsi... (continua)
Il Papa ricorda il viaggio in Giordania, territori palestinesi ed Israele
di Paolo Fucili
I gesti più autentici, diceva Francesco giusto due giorni fa sul volo Tel Aviv – Roma, son “quelli che non si pensano”. Proprio come i non pochi suoi, del tutto imprevisti, compiuti tra Giordania e soprattutto Israele, sulla cui autenticità è impossibile avanzare alcun dubbio. Il fittissimo programma di tre giorni e due notti, con trasferimenti continui tra Amman, Betlemme e Gerusalemme, sembrava non lasciare spazio alcuno a niente che non fosse stato previsto e studiato in fase di preparazione.
Ma quando un gesto appunto è “autentico”... (continua)
Papa Francesco: mai fare resistenza allo Spirito Santo
di Paolo Fucili
Ai tempi antichi di Gesù, con le ingegnose ma lacunose conoscenze scientifiche e astronomiche fin li acquisite, probabilmente il pensiero neppure sfiorava la gente. Pensiero suggestivo, senza dubbio, ma che allo stato dell’arte è un’ipotesi o poco più, benché assai feconda e produttiva si sia mostrata in anni recenti per geniali scrittori di fantascienza e visionari sceneggiatori di film. Se poi qualche forma di vita “pensante” davvero esiste oppure no, in qualche remoto angolo di universo, nessuno può dirlo davvero..... (continua)
Botta e risposta Francesco-alunni dei Pontifici collegi di Roma
di Paolo Fucili
Potete studiare quanto vi pare, ma prima che “dottori” sarete sempre “padri”,
quando farete ritorno al vostro paese. Perciò occhio all'“accademicismo”, detto
con un originale neologismo, curate sì la formazione accademica ma non solo
quella.Così è suonato più o meno, schietto ed inequivocabile, uno dei tanti moniti di
Francesco oggi alla numerosa e qualificata platea in aula Nervi: seminaristi e
sacerdoti dei Pontifici collegi e dei convitti romani, le residenze che
ospitano giovani preti o aspiranti tali inviati a Roma da tutto il mondo per
studiare nelle università ecclesiastiche della capitale e acquisire competenze
da spendere poi nella propria diocesi d'origine, terminato il più o meno lungo
soggiorno romano... (continua)
Quel “martirio” cui ogni cristiano è chiamato fino a perdere non di rado la
vita fa parte di ogni epoca della millenaria e tormentata storia della Chiesa,
non esclusa la più recente, giacché l’odio dei nostri persecutori è lo stesso
odio del demonio per Gesù, diceva appena due giorni fa papa Francesco.Anzi, ha spiegato oggi tornando ancora sull'argomento, “il numero dei
discepoli che hanno sparso il loro sangue per Cristo nelle tragiche vicende del
secolo scorso è certamente superiore a quello dei martiri dei primi secoli”... (continua)
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