Rajola strappa Donnarumma al Milan 

di Silvio Foini

Stavolta i cattivi hanno vinto e la bella favola di un ragazzino assurto alle stelle in un battito di ciglia è finita: il pulcino Gigio Donnarumma, per qualche dollaro in più, è stato strappato dal nido in cui era nato e coccolato davvero con amore.

La sua storia personale, per me come per molti altri, a questo punto finisce qui. Dove non c'é la vera fede rimane il buio in cui brillano solo i soldi. Soldi falsi e non sudati, soldi che non faranno la felicità di nessuno: domani sarà comunque un giorno come ieri solo che, caro Gigio , la vera gioia non allieterà più quelle tue domeniche allo stadio, quelle domeniche in cui l'amore tradito per la tua maglia, diventata incolore e maleodorante non di sudore ma di un misto di rimpianto e istrioneria peserà sulle tue larghe spallae.

In molti fischieranno a non finire qualcuno che entrerà in campo e che una volta aveva baciato una maglia grondante gloria. Vai caro ragazzo, vai sulla strada che uno sgradevole personaggio ha tracciato per te ma più ancora per se stesso, una strada che non ti porterà poi tanto lontano.

I soldi hanno brillato tanto ai tuoi occhi di ragazzino o a quelli di chi ti sta attorno? E la tua squadra del cuore? Lasci tutti quelli che di te avevano fatto una nuova bandiera?

I grandi campioni di un tempo, i vari Rivera, Baresi, Gattuso e altri grandi rossoneri per cui il calcio era ancora un valore, seppure sportivo, ti guardano dall'alto dei loro grandi cuori e ti giudicano ma più ancora esecrano l'artefice che ha distrutto il tuo sogno e forse, anzi, senza forse, anche il nostro. Ma il sogno rossonero continua. Peccato tu non ne faccia più parte. La panchina su cui siederai per un anno sarà molto scomoda e il rimpianto sarà il tuo nuovo compagno. Ringrazia chi ti ha risvegliato bruscamente dal tuo più bel sogno. Ciao e buona fortuna.