Il presidente russo ha firmato un decreto. Interessate importazioni per un valore di 9 miliardi di euro.
Roma (WSI) - Il presidente russo Vladimir Putin ha firmato un decreto che impone la distruzione dei prodotti che sono stati importati dall'Unione europea e dagli Stati Uniti in violazione dell'embargo, a partire dallo scorso 6 agosto. "I prodotti agricoli, le materie prime e i beni alimentari che sono stati esportati nella Federazione russa, da un paese di origine che ha imposto sanzioni contro individui o entità legali russe o ha accettato la decisione, e su cui incombe il divieto di ingresso nel territorio della Federazione russa, sono soggetti a distruzione", recita il decreto pubblicato sul sito del Cremlino.
La disposizione non si applica a quei beni alimentari che sono stati trasportati in Russia da individui per utilizzo personale, nel caso in cui sia stata presentata comunque la documentazione richiesta.
Il riferimento è all'embargo imposto nell'agosto del 2014 da Mosca sulle importazioni di carni, pollame e pesce, formaggi, latte, frutta e verdura da Stati Uniti, Ue, Australia, Canada, Norvegia e altri paesi che hanno sanzionato la Russia riguardo al suo intervento nella crisi ucraina e all'annessione della Crimea.
Il divieto, che avrebbe dovuto durare un anno, è stato recentemente prolungato all'agosto del 2016, causa la decisione dell'Occidente di non allentare le sanzioni sulla Russia. (Lna)
Roma (WSI) - Il presidente russo Vladimir Putin ha firmato un decreto che impone la distruzione dei prodotti che sono stati importati dall'Unione europea e dagli Stati Uniti in violazione dell'embargo, a partire dallo scorso 6 agosto. "I prodotti agricoli, le materie prime e i beni alimentari che sono stati esportati nella Federazione russa, da un paese di origine che ha imposto sanzioni contro individui o entità legali russe o ha accettato la decisione, e su cui incombe il divieto di ingresso nel territorio della Federazione russa, sono soggetti a distruzione", recita il decreto pubblicato sul sito del Cremlino.
La disposizione non si applica a quei beni alimentari che sono stati trasportati in Russia da individui per utilizzo personale, nel caso in cui sia stata presentata comunque la documentazione richiesta.
Il riferimento è all'embargo imposto nell'agosto del 2014 da Mosca sulle importazioni di carni, pollame e pesce, formaggi, latte, frutta e verdura da Stati Uniti, Ue, Australia, Canada, Norvegia e altri paesi che hanno sanzionato la Russia riguardo al suo intervento nella crisi ucraina e all'annessione della Crimea.
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