Il parlamento libico internazionalmente riconosciuto, la Camera dei rappresentanti, ha sospeso la legge che impediva ad ex funzionari dell’era di Gheddafi di ricoprire posizioni politiche, nel potere giudiziario e nelle imprese statali.
Misna - La misura approvata a maggio 2013 dal Congresso generale nazionale (Gnc), il vecchio Parlamento oggi riconosciuto dalle fazioni d’ispirazione islamica che controllano Tripoli, resterà congelata “fino all’approvazione di una nuova Costituzione”. Da tempo era attesa un’azione del nuovo parlamento a proposito della controversa legge, che a suo tempo aveva portato tra l’altro alle dimissioni l’allora presidente dello stesso Gnc, Mohamed Magarief. Negli anni ’80, infatti, l’uomo politico aveva ricoperto il ruolo di ambasciatore in India per conto del vecchio regime. Il parere prevalente della stampa libica, tuttavia, era che i deputati si sarebbero limitati ad emendare la norma, non ad annullarla, sia pure temporaneamente.
A motivare la decisione potrebbe però essere stata la convinzione, ricordata dal ‘Tripoli Post’ e fatta propria da molti critici della legge, che quest’ultima sia stata originariamente approvata “attraverso intimidazioni e minacce da parte di gruppi armati, vari dei quali controllati da esponenti dello stesso Gnc”. Meno netto il commento del Libya Herald, che però sottolinea quelle che considera asimmetrie nell’applicazione della norma. “Individui che hanno rischiato la vita combattendo il regime di Gheddafi per anni – si legge sul quotidiano online in lingua inglese – (…) che hanno sostenuto la rivoluzione fin dall’inizio (…) sono stati messi da parte, mentre altri che hanno collaborato attivamente con il regime fino alla fine e hanno sostenuto la rivoluzione solo quando la vittoria appariva ormai evidente non sono stati toccati”.
Lo stesso Herald tuttavia nota come le conseguenze della decisione di oggi saranno scarse finché il paese resterà diviso: non c’è infatti modo di applicare le nuove disposizioni nelle aree controllate dal Gnc, mentre in quelle sotto l’autorità del governo riconosciuto, la norma già non era più applicata da tempo.
A risolvere lo stallo, si spera, potrebbero essere i colloqui promossi dalle nazioni Unite, la cui prossima tornata dovrebbe cominciare “tra pochi giorni”, come annunciato proprio dall’inviato Onu, Bernardino Leon.
Misna - La misura approvata a maggio 2013 dal Congresso generale nazionale (Gnc), il vecchio Parlamento oggi riconosciuto dalle fazioni d’ispirazione islamica che controllano Tripoli, resterà congelata “fino all’approvazione di una nuova Costituzione”. Da tempo era attesa un’azione del nuovo parlamento a proposito della controversa legge, che a suo tempo aveva portato tra l’altro alle dimissioni l’allora presidente dello stesso Gnc, Mohamed Magarief. Negli anni ’80, infatti, l’uomo politico aveva ricoperto il ruolo di ambasciatore in India per conto del vecchio regime. Il parere prevalente della stampa libica, tuttavia, era che i deputati si sarebbero limitati ad emendare la norma, non ad annullarla, sia pure temporaneamente.
A motivare la decisione potrebbe però essere stata la convinzione, ricordata dal ‘Tripoli Post’ e fatta propria da molti critici della legge, che quest’ultima sia stata originariamente approvata “attraverso intimidazioni e minacce da parte di gruppi armati, vari dei quali controllati da esponenti dello stesso Gnc”. Meno netto il commento del Libya Herald, che però sottolinea quelle che considera asimmetrie nell’applicazione della norma. “Individui che hanno rischiato la vita combattendo il regime di Gheddafi per anni – si legge sul quotidiano online in lingua inglese – (…) che hanno sostenuto la rivoluzione fin dall’inizio (…) sono stati messi da parte, mentre altri che hanno collaborato attivamente con il regime fino alla fine e hanno sostenuto la rivoluzione solo quando la vittoria appariva ormai evidente non sono stati toccati”.
Lo stesso Herald tuttavia nota come le conseguenze della decisione di oggi saranno scarse finché il paese resterà diviso: non c’è infatti modo di applicare le nuove disposizioni nelle aree controllate dal Gnc, mentre in quelle sotto l’autorità del governo riconosciuto, la norma già non era più applicata da tempo.
A risolvere lo stallo, si spera, potrebbero essere i colloqui promossi dalle nazioni Unite, la cui prossima tornata dovrebbe cominciare “tra pochi giorni”, come annunciato proprio dall’inviato Onu, Bernardino Leon.
| Tweet |

Nicolò Renna, chitarrista palermitano, sbanca il web con il suo singolo Breathing. Lo abbiamo incontrato a Palermo. L'intervista di Paolo A.Magrì
Domenico Fioravanti, la Leggenda di Sydney 2000. Una vita da rincorrere a bracciate.Il ranista, prima medaglia d’oro azzurra alle Olimpiadi di Sydney 2000, intervistato da Emanuela Biancardi.
"L'intelligenza umana è la nostra principale risorsa". Parla Ermete Realacci, tra attivismo e sfide economiche
mons. Luigi Negri, Arcivescovo di Ferrara, intervistato per LPL News 24 da Patrizio Ricci su politica europea ed immigrazione.
Max Cavallari della coppia 'I Fichi d'India', intervistato per LPL News 24 da Emanuela Biancardi.
Laura Efrikian, Attrice, scrittrice, promotrice di 'Laura For Afrika', intervistata per LPL News 24 da Emanuela Biancardi.
Patty Pravo festeggia cinquant’anni di successi intramotabili nel mondo della musica, tirando fuori ancora una volta pezzi da ‘90. Intervista di S. Santullo
Sergio Caputo celebra i trent’anni di “ Un Sabato Italiano”, con un nuovo omonimo album. Intervista a Sergio Caputo, di Simona Santullo
Sono presenti 0 commenti
Inserisci un commento
Gentile lettore, i commenti contententi un linguaggio scorretto e offensivo verranno rimossi.