Chissà se quelle di domenica scorsa, com’è ragionevole pensare, sono state le ultime elezioni di Silvio Berlusconi. 


Dopo la legnata elettorale, gli stati generali di Forza Italia ne sentono su un sacco dal Silvio furioso. Ma lui, come suo solito, gira largo e ne ha per tutti. Perché, tra l’altro, le casse del partito sono esauste, e in assenza di un congiura fresca di giornata, la colpa è della sinistra, che per combatterlo, non ha esitato a togliere il finanziamento pubblico ai partiti. Trovato il colpevole del dissesto finanziario, Berlusconi tuona: “Il capo sono io e lo sarò ancora per lungo tempo”. Chi ha a cuore le sorti della destra italiana e vuol toccarsi, lo faccia pure. Intanto, però, le primarie rimangono un miraggio, i nominati che escono dalla casa di Arcore stanno diventando più numerosi del 4 per cento di Alfano, gli elettori scappano e i soldi finiscono. Altro che festini, come sono messe le cose, meglio una casa di riposo: sette giorni su sette.