Gli Stati Uniti sono sempre un passo a noi dal punto di vista tecnologico, non è una sorpresa, ma questo non si traduce sempre in uno svantaggio.
HDblog - I nostri programmi di digitalizzazione dell’informazione dovranno infatti tener conto dei risultanti insoddisfacenti che in USA si stanno susseguendo, progetti pilota che non portano ai risultati sperati e prevedibili imprevisti non appena questi device finiscono nella mani di bimbi incauti. Tra gli esempi citati abbiamo il progetto “Amplify” che prevede 73 mila tablet Android omonimi destinati all’uso didattico, diretto a bambini fino a 12 anni (proposto da una compagnia di Robert Murdoch). Buona parte sono andati inevitabilmente danneggiati dopo poco tempo e la fornitura è stata sospesa, non ci vuole certo un genio per capire che a quella età sono necessari i modelli rugged, resistenti a tutto! Discorso diverso invece per il programma “iAchieve” portato avanti in Texas, 70.000 studenti forniti di iPad non hanno raggiunto il livello di conoscenza previsto tramite l’utilizzo di questo programma digitale, adesso discontinuo in quanto non efficace.
Una tegola per l’amministrazione di Los Angeles che ha da poso speso $30 milioni per l’acquisto di iPad con Retina Display destinati a 300 mila studenti circa del distretto, un problema di budget che ha già creato non pochi problemi visto che onguno è stato pagato 700$. Il problema successivo si chiama sicurezza, perchè tra questa popolazione studentesca non sarà difficile trovare i più capaci in grado di aggirare firewall e restizioni, arrivando a sbloccare Facebook, YouTube e portali possibilmente ancor più inappropriati.
Non tutte le scuole potranno poi sostenere questa folle spesa, pensiamo a tablet Windows ben più economici in questo momento, anche più funzionali in alcuni casi. Esistono anche dei lati positivi in tutta questa vicenda, l’idea del tablet one-to-one permette infatti agli studenti di portare a casa il lavoro da svolgere, compiti da portare a termine sfruttando software dedicati a quel tema, ma a quale prezzo?
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HDblog - I nostri programmi di digitalizzazione dell’informazione dovranno infatti tener conto dei risultanti insoddisfacenti che in USA si stanno susseguendo, progetti pilota che non portano ai risultati sperati e prevedibili imprevisti non appena questi device finiscono nella mani di bimbi incauti. Tra gli esempi citati abbiamo il progetto “Amplify” che prevede 73 mila tablet Android omonimi destinati all’uso didattico, diretto a bambini fino a 12 anni (proposto da una compagnia di Robert Murdoch). Buona parte sono andati inevitabilmente danneggiati dopo poco tempo e la fornitura è stata sospesa, non ci vuole certo un genio per capire che a quella età sono necessari i modelli rugged, resistenti a tutto! Discorso diverso invece per il programma “iAchieve” portato avanti in Texas, 70.000 studenti forniti di iPad non hanno raggiunto il livello di conoscenza previsto tramite l’utilizzo di questo programma digitale, adesso discontinuo in quanto non efficace.
Una tegola per l’amministrazione di Los Angeles che ha da poso speso $30 milioni per l’acquisto di iPad con Retina Display destinati a 300 mila studenti circa del distretto, un problema di budget che ha già creato non pochi problemi visto che onguno è stato pagato 700$. Il problema successivo si chiama sicurezza, perchè tra questa popolazione studentesca non sarà difficile trovare i più capaci in grado di aggirare firewall e restizioni, arrivando a sbloccare Facebook, YouTube e portali possibilmente ancor più inappropriati.
Non tutte le scuole potranno poi sostenere questa folle spesa, pensiamo a tablet Windows ben più economici in questo momento, anche più funzionali in alcuni casi. Esistono anche dei lati positivi in tutta questa vicenda, l’idea del tablet one-to-one permette infatti agli studenti di portare a casa il lavoro da svolgere, compiti da portare a termine sfruttando software dedicati a quel tema, ma a quale prezzo?
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Carta e penna a scuola non bastano più? Il tablet va bene per i bambini, sperando che l'adulto lo faccia utilizzare con intelligenza.
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