La rivista scientifica internazionale Nature boccia il “Metodo Stamina” proposto da Davide Vannoni, che aveva suscitato speranze per la cura di alcune gravi patologie che colpiscono soprattutto bambini. Secondo Nature il Metodo è frutto di un plagio e basato su dati erronei.
Radio Vaticana - Il “Metodo Stamina” si basa su documenti copiati da ricerche fatte da russi e ucraini. E’ quanto sostiene la rivista Nature che, per dare forza a questa denuncia, ha pubblicato anche una documentazione fotografica. L’articolo di Nature ha destato un confronto molto acceso nella comunità scientifica con riflessi anche sulla politica italiana. Il 23 maggio scorso, il Parlamento aveva approvato uno stanziamento di tre milioni di euro per la sperimentazione di 18 mesi sul “Metodo Stamina” a partire proprio da questo mese
. Sulla vicenda il commento del genetista Angelo Vescovi, presidente del Comitato scientifico di “Neurothon”:
R. - “Stamina” ha depositato diverse richieste di brevetti a vari uffici nel mondo, salvo poi sempre ritirarli o comunque mai vedendoli approvati, perché mancava la documentazione. Attualmente la situazione è che il brevetto che avevano depositato negli Stati Uniti, presso l’Ufficio Brevetti americano, è soggetto ad una procedura che si chiama “rigetto pre-finale”, sta per essere cioè rigettato completamente. Hanno ormai poco tempo per richiedere di rivedere questa procedura. “Nature” fa bene a puntualizzare questa vicenda, ma il problema è a monte: non esiste alcuna documentazione scientifica cogente e chiara che dimostri che questo metodo faccia quello che “Stamina” dice che faccia. Dopo di che manca addirittura chiarezza su che cosa sia avvenuto ai pazienti che sono stati trattati…
Dal canto suo, il presidente della Fondazione “Stamina”, Davide Vannoni, ha respinto ogni accusa di plagio. Nature, ha affermato, spera di “far fare brutta figura ad una fondazione onlus italiana”. Per Vannoni, inoltre, Nature sta “facendo solo politica di basso livello” con argomentazioni “che sfiorano il patetico”. La denuncia della rivista “Nature”, ha affermato infine il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, “è molto grave e soprattutto desta grande preoccupazione”. Il ministro ha quindi esortato Vannoni “a consegnare il protocollo senza fare trattative".
di Alessandro Gisotti
Radio Vaticana - Il “Metodo Stamina” si basa su documenti copiati da ricerche fatte da russi e ucraini. E’ quanto sostiene la rivista Nature che, per dare forza a questa denuncia, ha pubblicato anche una documentazione fotografica. L’articolo di Nature ha destato un confronto molto acceso nella comunità scientifica con riflessi anche sulla politica italiana. Il 23 maggio scorso, il Parlamento aveva approvato uno stanziamento di tre milioni di euro per la sperimentazione di 18 mesi sul “Metodo Stamina” a partire proprio da questo mese
. Sulla vicenda il commento del genetista Angelo Vescovi, presidente del Comitato scientifico di “Neurothon”:R. - “Stamina” ha depositato diverse richieste di brevetti a vari uffici nel mondo, salvo poi sempre ritirarli o comunque mai vedendoli approvati, perché mancava la documentazione. Attualmente la situazione è che il brevetto che avevano depositato negli Stati Uniti, presso l’Ufficio Brevetti americano, è soggetto ad una procedura che si chiama “rigetto pre-finale”, sta per essere cioè rigettato completamente. Hanno ormai poco tempo per richiedere di rivedere questa procedura. “Nature” fa bene a puntualizzare questa vicenda, ma il problema è a monte: non esiste alcuna documentazione scientifica cogente e chiara che dimostri che questo metodo faccia quello che “Stamina” dice che faccia. Dopo di che manca addirittura chiarezza su che cosa sia avvenuto ai pazienti che sono stati trattati…
Dal canto suo, il presidente della Fondazione “Stamina”, Davide Vannoni, ha respinto ogni accusa di plagio. Nature, ha affermato, spera di “far fare brutta figura ad una fondazione onlus italiana”. Per Vannoni, inoltre, Nature sta “facendo solo politica di basso livello” con argomentazioni “che sfiorano il patetico”. La denuncia della rivista “Nature”, ha affermato infine il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, “è molto grave e soprattutto desta grande preoccupazione”. Il ministro ha quindi esortato Vannoni “a consegnare il protocollo senza fare trattative".
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