Per la terza volta in due settimane decine di migliaia di residenti del villaggio, nella ricca provincia del Guangdong, scendono in piazza per fermare la costruzione di un impianto che distruggerà il già fragile ecosistema della zona. La polizia interviene per disperderli, usa i bastoni e arresta decine di persone. Ma i manifestanti dicono: “Se non combattiamo, perderemo tutto”.
Guangzhou (AsiaNews) - Per la terza volta in due settimane, i residenti del villaggio di Qianjin sono scesi in piazza per protestare contro il progetto di costruzione di un inceneritore che metterà a rischio l'ecosistema e la salute della zona. Il governo ha dato mandato a un'industria privata di costruire l'impianto a Shiling, importante centro di manifattura della pelle nella ricca provincia del Guangdong. Ma i residenti del villaggio vicino denunciano che questo diverrà un veicolo di cancro e di inquinamento.
Nonostante una massiccia presenza delle forze armate, i circa 10mila dimostranti sono arrivati nel distretto di Huadu - nella capitale provinciale Guangzhou - per chiedere al governo di fare marcia indietro. Nella prima ondata di scontri almeno 4 manifestanti sono stati feriti in maniera seria dagli agenti, armati di scudi e bastoni.
Questo non ha scoraggiato la protesta, che ha continuato a muoversi verso gli edifici governativi intonando slogan che recitavano: "Volete trasformare Shiling in una zona morta". Arrivati nei pressi del municipio la polizia ha caricato di nuovo, ferendo altri dimostranti e portando via almeno 20 di loro, considerati i leader della protesta.
Gli arresti e gli scontri non hanno scoraggiato i residenti. Un ragazzo di 30 anni, che produce borse a Shiling, dice al South China Morning Post: "Se non continuiamo a combattere non avremo più una casa in cui tornare. Il governo fermi il progetto e lavoriamo insieme per ridurre l'inquinamento. Ma non con l'inceneritore, che porterà solo morte e distruzione".
Le proteste per la tutela dell'ambiente si sono moltiplicate in Cina negli ultimi anni. La sfrenata produzione industriale e la corruzione della classe dirigente e della politica ha aumentato i casi di discariche e fabbriche altamente inquinanti, alle quali la popolazione inizia ad opporsi. Alcuni giorni fa la gente di Jiangmen - sempre nel Guangdong - ha protestato fino a che il governo non ha cancellato il progetto di costruzione di un impianto per la lavorazione dell'uranio nella loro zona.
Guangzhou (AsiaNews) - Per la terza volta in due settimane, i residenti del villaggio di Qianjin sono scesi in piazza per protestare contro il progetto di costruzione di un inceneritore che metterà a rischio l'ecosistema e la salute della zona. Il governo ha dato mandato a un'industria privata di costruire l'impianto a Shiling, importante centro di manifattura della pelle nella ricca provincia del Guangdong. Ma i residenti del villaggio vicino denunciano che questo diverrà un veicolo di cancro e di inquinamento.
Nonostante una massiccia presenza delle forze armate, i circa 10mila dimostranti sono arrivati nel distretto di Huadu - nella capitale provinciale Guangzhou - per chiedere al governo di fare marcia indietro. Nella prima ondata di scontri almeno 4 manifestanti sono stati feriti in maniera seria dagli agenti, armati di scudi e bastoni.
Questo non ha scoraggiato la protesta, che ha continuato a muoversi verso gli edifici governativi intonando slogan che recitavano: "Volete trasformare Shiling in una zona morta". Arrivati nei pressi del municipio la polizia ha caricato di nuovo, ferendo altri dimostranti e portando via almeno 20 di loro, considerati i leader della protesta.
Gli arresti e gli scontri non hanno scoraggiato i residenti. Un ragazzo di 30 anni, che produce borse a Shiling, dice al South China Morning Post: "Se non continuiamo a combattere non avremo più una casa in cui tornare. Il governo fermi il progetto e lavoriamo insieme per ridurre l'inquinamento. Ma non con l'inceneritore, che porterà solo morte e distruzione".
Le proteste per la tutela dell'ambiente si sono moltiplicate in Cina negli ultimi anni. La sfrenata produzione industriale e la corruzione della classe dirigente e della politica ha aumentato i casi di discariche e fabbriche altamente inquinanti, alle quali la popolazione inizia ad opporsi. Alcuni giorni fa la gente di Jiangmen - sempre nel Guangdong - ha protestato fino a che il governo non ha cancellato il progetto di costruzione di un impianto per la lavorazione dell'uranio nella loro zona.
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