Secondo il giovane dittatore nordcoreano, nel libro cardine del Terzo Reich “ci sono le tecniche per rilanciare il nostro Paese, proprio come fece la Germania dopo la sconfitta subita nella I Guerra mondiale”. Affinità anche per l’uso della propaganda e per le deliranti teorie sulla “razza eletta”.
Seoul (AsiaNews) - Il dittatore nordcoreano Kim Jong-un ha regalato copie del "Mein Kampf" a tutti i capi Dipartimento della Commissione centrale del Partito dei lavoratori, l'organismo che domina la vita politica e militare della Corea del Nord. Secondo una fonte vicina al regime, citata da New Focus, il libro scritto dal dittatore nazista Adolf Hitler "fa parte dei grandi classici che la famiglia Kim ha sempre molto considerato".
Il "Mein Kampf" è stato per decenni il caposaldo della filosofia nazista. Nelle sue pagine si trovano propaganda politica, deliranti teorie razziste e i semi di quell'anti-semitismo che avrebbe condotto all'Olocausto. Kim lo ha donato ai suoi funzionari, spiega la fonte, "perché vuole prendere a modello la Germania dopo la sconfitta subita nella I Guerra mondiale. Ha detto che anche la Corea deve applicare i dettami di Hitler in modo da divenire una potenza mondiale".
Le distanze - nonostante Pyongyang si definisca ancora "di ispirazione stalinista" - sono meno abissali di quanto si possa pensare. Sia Hitler che Kim Il-sung hanno sottolineato nelle proprie opere il carattere "prescelto" dei rispettivi popoli, ed entrambi hanno fatto un uso spietato e martellante della propaganda a tutti i livelli. Inoltre, l'anti-semitismo del Fuhrer non è molto lontano dall'odio "genetico" che la leadership coreana fomenta contro gli americani.
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Il "Mein Kampf" è stato per decenni il caposaldo della filosofia nazista. Nelle sue pagine si trovano propaganda politica, deliranti teorie razziste e i semi di quell'anti-semitismo che avrebbe condotto all'Olocausto. Kim lo ha donato ai suoi funzionari, spiega la fonte, "perché vuole prendere a modello la Germania dopo la sconfitta subita nella I Guerra mondiale. Ha detto che anche la Corea deve applicare i dettami di Hitler in modo da divenire una potenza mondiale".
Le distanze - nonostante Pyongyang si definisca ancora "di ispirazione stalinista" - sono meno abissali di quanto si possa pensare. Sia Hitler che Kim Il-sung hanno sottolineato nelle proprie opere il carattere "prescelto" dei rispettivi popoli, ed entrambi hanno fatto un uso spietato e martellante della propaganda a tutti i livelli. Inoltre, l'anti-semitismo del Fuhrer non è molto lontano dall'odio "genetico" che la leadership coreana fomenta contro gli americani.
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