venerdì, maggio 31, 2013
Con tristezza stiamo vedendo scomparire persone che hanno segnato con la loro esistenza anni mitici… e non solo musicalmente parlando

di Silvio Foini

Da pochissimo se ne è andato anche “il ragazzo col ciuffo”, l’emulo del grande Elvis, il ragazzo dal “cuore matto” che fu paladino del rok and roll in Italia. L’hanno preceduto sulla via dell’aldilà altri grandi come Jannacci, l’anima di Milano, e Califano, l’anima di Roma. Ieri l’altro ci ha lasciati un’altra grande figura di donna e di attrice teatrale, anch’ella icona degli anni sessanta: Franca Rame. In questi tempi tanto turbolenti e quasi incomprensibili per chi ha vissuto quegli anni, si avverte pesante un senso di abbandono e di profonda tristezza. Ormai siamo tutti più poveri e non solo economicamente: speranze al lumicino, valori fondanti della società andati in pezzi sotto spinte di un falso modernismo esasperato, ove tutto diventa lecito e normale.

Cosa è andato perso in questo popolo italiano così grande tanto da essere imitato in passato? Possibile non ci siano più figure che sappiano, in tutti i campi, indicare e suggerire una via da percorrere? Oggi solo urla e insulti provengono da chi dovrebbe farsi carico di una rinascita prima di tutto morale, cui seguirebbe di concerto anche quella economica. Ha ben ragione Papa Francesco ad incitare a non avere paura della solidarietà, a guardare oltre il nostro piccolo orto personale, che scarsamente, comunque, ci ripaga della nostre fatiche.

Se qui non si torna allo spirito di quegli anni che ci videro protagonisti in un’Europa che si risollevava dall’orrore della guerra, il cammino sarà arduo se non impossibile. Che cosa aveva permesso a coloro che ci hanno appena lasciati di suscitare entusiasmi generatori di certezze e diventare esempi ed icone da seguire? Un qualcosa che ora sembra sepolto sotto cumuli di pesanti macerie: la certezza di voler emergere facendosi largo fra difficoltà che sembravano insuperabili. C’erano riusciti, loro! E noi?


Sono presenti 4 commenti

Anonimo ha detto...

Ti ringrazio per questo articolo amaro ma che rispecchia l'oggi. Speriamo in un futuro migliore.
Edoardo

Anonimo ha detto...

Siamo diventati un paese di imbecilli? Una volta c'erano tempi in cui tutto era bello e la voglia di fare bene apparteneva a tutti. Ora siamo allo sfascio. Per colpa di chi?
Leo.

Anonimo ha detto...

Mi associo al primo commentatore.Con Papa Francesco sono convinta che molte cose cambieranno perché parla a tutti gli uomini , anche ai più lontani , con entusiasmo e con la sicurezza della sua grande fede , ma anche con tanta umiltà e semplicità. Speriamo possa riportare tutti a riscoprire i valori persi di cui tanto si ha bisogno. Merj

Anonimo ha detto...

La musica e le canzoni di oggi sono solo rumore. Sentimento nn si sa sa più dove sta.
Decaduta anche la musica. Ritmi vuoti e cacafonia. Bleah!

Guido

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